Compie 20 anni l’Arco della Coscienza planetaria di Guardea, realizzato in travertino e contenente pietre provenienti da tutto il mondo. Lo rende noto il sindaco, e presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, che ha, insieme all’amministrazione comunale, voluto allestire un programma per celebrare il doppio decennale della struttura e ricordarne il significato. Uno degli appuntamenti più importanti si è svolto nei giorni scorsi con lo spettacolo tenuto dall’artista Stefano De Majo che insieme a Fabrizio Longaroni ha voluto ripercorrere la vita di Rino Gaetano con una performance proprio nell’area dell’Arco.
“L’Arco della Coscienza planetaria è un simbolo universale di altruismo, unione, pace fratellanza”, dice il sindaco Lattanzi che ricorda anche come nacque l’idea. “Il progetto fu realizzato in stretta collaborazione con il Club di Budapest e con Aleandro Tommasi, proprietario della rocca di Guardea. Inviammo 400 lettere, firmate da me come primo cittadino, ad altrettante capitali e città importanti del mondo, descrivendo l’idea e chiedendo l’invio di pietre che potessero avere un significato in linea con lo spirito dell’Arco”.
“La risposta – racconta sempre Lattanzi – fu sorprendente. Furono infatti 130 le città di tutto il pianeta (tra queste Londra, Parigi, Mosca, Francoforte, Nazareth, Nagasaki, Kabul, Queenstown, Monserrat) che risposero aderendo al progetto. Oggi l’Arco presenta nella sua struttura pietre che hanno un enorme significato a livello mondiale”, specifica Lattanzi. “C’è una pietra – aggiunge – fusa dal calore della bomba atomica di Nagasaki, un’altra che è un pezzo del Muro di Berlino, un’altra è la pietra verde dei Maori della Nuova Zelanda ed una che rappresenti i resti del Ghetto ebraico di Francoforte riemersi durante alcuni scavi. L’obiettivo dell’Arco dopo 20 anni – sottolinea sempre il sindaco Lattanzi – è ancora attualissimo ed è legato allo sviluppo di una coscienza planetaria con un impegno a proclamare il terzo millennio millennio di pace e ad affermare la vera pace fra la famiglia umana e la madre terra”.