I candidati sindaco che hanno risposto favorevolmente all’appello lanciato dal professor Mauro Volpi per la collocazione di una lapide nel centro storico in memoria di Mario Angeloni sono stati Katia Bellillo, Giuliano Giubilei, Marco Mandarini, Cristina Rosetti, Giordano Stella. Non hanno invece inviato alcuna risposta i candidati Carmine Camicia, Andrea Romizi e Francesca Tizi.
Questa la comunicazione fatta dallo stesso Mauro Volpi, in qualità di presidente del Comitato per le onoranze a Mario Angeloni. Volpi lo scorso 26 aprile aveva inviata ai candidati alla carica di sindaco del Comune di Perugia una lettera nella quale si chiedeva l’impegno, in caso di elezione, ad operare per la collocazione nel centro storico della lapide “dedicata alla grande personalità perugina nel più breve tempo possibile”.
A Mario Angeloni è dedicato uno dei viali più transitati di Perugia, quello che sale dalla stazione Fontivegge, ma forse in pochi, soprattutto tra le giovani generazioni, sanno chi fosse.
Nato a Perugia da una famiglia agiata di tradizioni repubblicane, Mario Angeloni fu volontario nella Prima Guerra mondiale, ufficiale di cavalleria, meritandosi a Caporetto la medaglia d’argento al valor militare. Divenuto dottore in legge, nel 922 fu iniziato in Massoneria nella Loggia La Concordia di Perugia, appartenente al Grande Oriente d’Italia, loggia che nel 1924 fu selvaggiamente devastata dai fascisti. In seguito fu affiliato alla Loggia Italia Nuova di Parigi il 22 giugno del 1932, nella quale divenne maestro l’undici aprile del 1933.
Si oppose al fascismo come dirigente del Partito repubblicano e nel 1924 costituì l’associazione clandestina Italia libera. Arrestato, fu inviato al confino a Lipari e poi a Ustica. Una volta scontata la pena, fu nuovamente arrestato e dopo un anno di carcere fu confinato per tre anni a Ponza.
Emigrato a Parigi nel 1932, entrò in contatto con le cellule antifasciste attive d’oltralpe, in particolar modo conobbe i fratelli Rosselli, con i quali operò una stretta collaborazione. Dalla Francia tenne una corrispondenza epistolare con Randolfo Pacciardi. Durante il suo esilio la segreteria nazionale del Partito Repubblicano Italiano, di cui faceva parte, fu affidata alla sezione di Parigi e, dal febbraio 1935 al luglio 1936, Angeloni fu segretario nazionale del Pri collegialmente con Cipriano Facchinetti. Si impegnò attivamente, sia in Italia che in Francia, per la Lega dei Diritti dell’Uomo.
Dal 1936 prese parte alla guerra civile spagnola e insieme a Carlo Rosselli costituì la prima colonna militare di volontari italiani impegnati a fianco della Repubblica. Cadde in battaglia il 28 agosto 1936, a Monte Pelato. Presso l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea di Perugia è conservata parte del suo archivio privato. Il concittadino e compagno di partito Guglielmo Miliocchi si batté a lungo per il rimpatrio delle spoglie e l’intitolazione di una strada, e solamente quest’ultimo progetto fu attuato.