Istituzioni

Lago Trasimeno, per la gestione ipotesi Unione dei Comuni

Conferire all’Unione dei Comuni del Trasimeno le funzioni amministrative attualmente esercitate dalla Provincia di Perugia, così da creare le condizioni per una migliore e più efficiente gestione degli interventi che interessano il Lago Trasimeno. E’ l’ipotesi a cui sta lavorando la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alle riforme Antonio Bartolini, che dovrebbe portare alla definizione di apposite norme di legge.

“L’obiettivo – ha spiegato Bartolini – è di attribuire le funzioni in questione a soggetti più prossimi ai territori e ciò alla luce del principio di sussidiarietà e nel più ampio contesto del percorso di riforma del sistema amministrativo regionale e delle autonomie locali. La nascita dell’Unione dei Comuni del Trasimeno tra i Comuni di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Passignano sul Trasimeno, Paciano, Panicale, Piegaro, e Tuoro sul Trasimeno – ha proseguito l’assessore – ha innescato un processo virtuoso per la promozione e l’attuazione di interventi di tutela e sviluppo del Lago Trasimeno, un territorio a cui la Regione guarda da sempre con particolare impegno ed attenzione. Il provvedimento normativo, che sarà oggetto di partecipazione con tutti i soggetti interessati, potrà contare sulle risorse necessarie all’esercizio delle funzioni, quantificate nel nuovo bilancio di previsione della Regione Umbria 2018-2020 attorno ai 250 mila euro, a cui potrebbero aggiungersi ulteriori finanziamenti”.

   Entrando nel merito delle funzioni amministrative da delegare, l’assessore ha spiegato che queste riguardano, tra l’altro, l’utilizzazione e gestione delle aree e del demanio lacuale e fluviale comprese nel bacino del Lago Trasimeno, la sistemazione idrogeologica, la conservazione del suolo,  le opere di manutenzione forestale per la difesa delle coste, interventi per la protezione della natura, per la salvaguardia della flora e della fauna e per i parchi naturali ricadenti nel bacino del lago, le licenze di attingimento di acque pubbliche (opere igieniche di interesse locale; rilevamento di dati idrologici e idrografici; polizia delle acque) e la navigazione ed i  porti lacuali, comprese quelle riguardanti la via navigabile di seconda classe e le opere di carattere idraulico ricadenti nel circondario idraulico.  Dal trasferimento sarebbero escluse la gestione e regolazione delle opere idrauliche e dei bacini idrografici e le competenze della Regione in merito ai programmi generali che consentono la realizzazione di usi multipli delle acque nell’ambito dei progetti di programmazione regionale per la utilizzazione delle risorse idriche.