Il lago di Piediluco, uno dei centri sportivi più importanti del centro Italia per il canottaggio, rischia di perdere la nazionale azzurra di canottieri. Nella giornata di ieri, infatti, su richiesta del consigliere di Forza Italia Raffaele Nevi, si è riunita la Terza Commissione Regionale (presieduta da Attilio Solinas) per ascoltare i vertici nazionali tecnici della FIC.
Piediluco è una delle sedi di preparazione olimpica della nazionale italiana, ma, stando a quanto riferito in Commissione dal direttore tecnico della nazionale Francesco Cattaneo, la serenità e la regolarità degli allenamenti sarebbero messi a rischio da alcuni esposti dei residenti contro la presenza degli azzurri che “arrecherebbero danno alla quiete e alla fauna locale. Non è esclusa la possibilità di lasciare Piediluco – ha sottolineato Cattaneo – per accettare l’invito di altri Comuni. Non possiamo non evidenziare gli esposti con i quali siamo costretti a convivere nel corso della preparazione a Piediluco. E questo toglie serenità alla squadra. Per questo, se la situazione non migliorerà, stiamo riflettendo sulla possibilità di uno spostamento in altro luogo in Italia”.
Da un punto di vista politico, i consiglieri regionali, hanno chiesto di allungare da uno a tre anni la validità della valutazione di incidenza ambientale rispetto all’attività di canottaggio al lago, facendo anche maggiore chiarezza su responsabilità e competenze tra Comune di Terni e Regione. Solinas, Nevi, Andrea Liberati ed Emanuele Fiorini hanno rimarcato l’importanza di mettere in atto ogni sforzo affinché la nazionale italiana di canottaggio possa continuare a mantenere a Piediluco
la sede per la preparazione olimpica. Per questo è stata programmata a breve una ulteriore audizione a Palazzo Cesaroni con i tecnici competenti in materia della Regione e del Comune di Terni.
Fabrizio Di Patrizi (presidente Circolo canottieri Piediluco) ha spiegato che “i problemi derivano dai troppi vincoli territoriali. Abbiamo chiesto al Comune di Terni, e sembra indirizzato in tal proposito, di allungare da un anno a tre anni la validità della valutazione di incidenza ambientale. Tutti siamo chiamati a mettere in campo ogni azione per poter consentire alla Federazione nazionale di poter svolgere serenamente le proprie attività. Sarebbe anche necessario adeguare le strutture, rimaste ancora quelle del 1977. Oggi il nostro circolo conta oltre mille iscritti. È chiaro che questa attività sportiva rappresenta, tra l’altro, un valore aggiunto per l’economia locale”.