Claudio Bianchini
E’ stato convalidato l’arresto del il 51enne originario di Orvieto, ma residente a Ponte San Giovanni di Perugia, accusato di tentata rapina aggravata e tentato omicidio, ai danni del noto gioielliere folignate, Angelo Marchetti. E’ stato stabilito ieri a seguito dell’interrogatorio di garanzia che ha, per l’appunto, disposto la misura cautelare della detenzione nel carcere perugino di Capanne. A seguire l’inchiesta è il pubblico ministero Manuela Comodi. L’aggressore viene difeso dagli avvocati Luca Maori e Delfo Berretti, che hanno sottolineato come il loro cliente sia affetto da depressione, e che, tra l’altro, da alcuni giorni avrebbe sospeso l’assunzione di farmaci ad hoc. Secondo quanto trapela, l’aggressore si troverebbe in una situazione di difficoltà lavorativa con conseguente riduzione delle risorse economiche a disposizione, e proprio a causa di ciò non si sarebbe nemmeno più potuto permettere i farmaci necessari a tenere sotto controllo i suoi problemi. L’aggressore, viene sottolineato nella linea difensiva, è una persona incensurata e di indole pacifica. Nell’audizione di ieri sono stati ascoltati anche gli agenti del commissariato di Foligno ed i vigili urbani che erano intervenuti in Largo Carducci. Resta il fatto che il rapinatore aveva indossato un parrucchino, lenti a contatto colorate e due paia di pantaloni, elementi che per gli inquirenti dimostrerebbero che l’episodio criminoso è stato pianificato nei dettagli. Nella sua abitazione poi, sono stati anche rinvenuti, una pistola giocattolo, un’altra parrucca, una mazza ed un’accetta. Lo scopo sarebbe stato quello di impossessarsi illecitamente di un orologio di marca dal valore di 5mila euro. Intanto, a poche ore dal ricovero al San Giovanni Battista di Foligno, l’orefice Angelo Marchetti, aveva già fatto sapere, tramite il suo avvocato Giovanni Picuti, di volersi costituire parte civile. L’aggressore ha voluto esprimere le proprie scuse al gioielliere ed ai suoi familiari.