“Vi amo mostri”, ed è il boato. Sono li per lei, a migliaia i “Monsters” di Gaga. Lustrinati, patinati, imbellettati, pieni di pearcing, tatuaggi, pizzi e tacchi. Non c’è limite al travestimento, il solo credo è l’ostentazione, l’eccesso, l’emancipazione dello spirito fatta outfit, la professione della libertà del vestire. Astrazione, creatività esasperata e una sola regola esprimere con ironia se stessi senza timore del giudizio.
Del resto Germanotta in questi anni ci ha abituato ad abiti spaziali, o completi di bistecche, a lingerie come armatura e sculture indossabili. A Perugia per Umbria Jazz 2015 non è andata fuori tema, ma come era prevedibile ha declinato le atmosfere da fumoso jazz club americano in sensualissime mise da far tremare anche le sviste inguinali della farfallina di Belen di sanremese rimando.
E il suo popolo non è stato da meno, tra pianti isterici e tremori da groupies i “mostrini” hanno sfoggiato un po’ di tutto. Arrivati da ogni parte d’Italia sfidando il caldo si sono messi diversi strati di cerone e hanno gridato fino a lasciarci l’ugola ad ogni sospiro della star. Uno di loro ci avvicina “vi prego aiutatemi”, “ti senti male?”, gli chiediamo, “sto tremando è il mio primo concerto di Lady Gaga, non l’ho mai vista dal vivo”. Ed è vero, letteralmente appare come pervaso da furore dionisiaco, beata gioventù! Ma quello che sorprende è l’estrema eterogeneità del pubblico tra cui non mancano anche famiglie a cui manca soltanto il cestino della merenda e una crostata di mele.
Gaga quasi si lamenta quando li vede seduti troppo composti e sul finale li chiama a se. La “regina dei mostri” emette il richiamo e loro corrono finalmente liberi di poter violare le ferree disposizioni del servizio d’ordine.
E poi lei, la splendi