Cronaca

Lady crac allo Stato non darà un centesimo, prescritto il danno da 1,4 milioni

In Umbria è nota come “Lady crac”. Così le cronache giudiziarie ne hanno parlato per tutti gli anni (dal 2002 al 2010) in cui è stata imputata e infine condannata in via definitiva a 4 anni per essersi appropriata in un lungo lasso di tempo di oltre 11 miliardi di vecchie lire, approfittando del suo ruolo di curatore fallimentare di diverse imprese perugine. Così la commercialista Gabriela Ottaviani era finita anche davanti alla Corte dei Conti per una richiesta di risarcimento allo Stato di 1,4 milioni di euro per danno all’immagine (600 mila euro) e danno patrimoniale.

Partendo dalla ricostruzione di tutta la vicenda giudiziaria, la procura contabile (coordinata dal procuratore Antonio Giuseppone) ha chiesto che venisse riconosciuto il danno e che la commercialista risarcisse il Ministero della Giustizia, il Ministero delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate. Ma la sentenza emessa dal collegio presieduto dal giudice Angelo Canale pochi giorni fa, non ha potuto far altro che riconoscere i sopraggiunti termini di prescrizione.

Pur riconoscendo la sussistenza di condanne penali, per quanto riguarda l’azione risarcitoria “per il danno patrimoniale diretto, il Collegio ritiene maturata la prescrizione quinquennale alla data di notifica (14 agosto 2015) dell’invito a dedurre”. Da qui la dichiarazione della “prescrizione dell’azione risarcitoria promossa dalla Procura regionale nei confronti della signora Ottaviani Gabriela nel giudizio di responsabilità”. Con il deposito della prima sentenza della Cassazione, del febbraio 2010, infatti, ha iniziato a decorrere la prescrizione quinquennale per l’azione di responsabilità amministrativa. Considerando che l’invito a dedurre è stato notificato il 14 agosto 2015, ne deriva che a quella data era decorso il termine quinquennale di prescrizione.  Insomma, per quanto le richieste fossero fondate, “Lady crac”, non dovrà restituire nemmeno un centesimo allo Stato.