Nonostante fosse stato già beccato dopo un furto in una chiesa di Assisi, la città serafica continuava ad essere la mèta preferita per le azioni illecite di un 48enne perugino. Ma anche questa volta non gli è andata bene.
Nel corso del normale servizio di vigilanza ai luoghi di culto, intensificato a seguito delle misure antiterrorismo disposte nella città serafica, gli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Assisi notavano un uomo aggirarsi con fare sospetto nel viale antistante il Santuario di San Damiano, nei pressi del limitrofo parcheggio.
L’uomo, alla vista della macchina di servizio, iniziava a procedere con passo più svelto finché, sentitosi braccato dalla polizia, decideva con un movimento repentino di gettare tra le siepi qualcosa, per poi dirigersi di corsa verso la macchina in sosta nel parcheggio per darsi evidentemente alla fuga.
Gli agenti, ai quali il gesto non è passato inosservato, riuscivano così prontamente a bloccarlo proprio mentre stava salendo in macchina. L’uomo veniva identificato in un 48enne perugino già noto alla Polizia perché nel mese di maggio già arrestato in stato di flagranza per aver commesso un furto all’interno di un altro luogo di culto di Assisi.
L’uomo in realtà aveva collezionato nel corso degli anni una serie di precedenti specifici che gli sono valsi anche l’emissione del foglio di via dal Comune di Assisi emesso dal Questore di Perugia a luglio del 2017 per la durata di anni tre. I poliziotti decidevano così di mettersi alla ricerca dell’oggetto gettato poco prima dal ladro riuscendo a scovare tra le siepi del viale una banconota di 20 euro. Nei pressi della macchina notavano invece un accendino rotto contenente però una torcia a led perfettamente funzionante utilizzata per compiere l’attività illecita.
Si decideva a quel punto di procedere a perquisizione personale nel corso della quale veniva rinvenuto all’interno del borsello indossato dall’uomo un metro di tipo flessibile con nastro in metallo sulla cui estremità era attaccato un pezzo di nastro rettangolare bioadesivo confezionato per prelevare il denaro dalle fessure delle cassette delle offerte e altri pezzi di nastro bioadesivo. Il materiale rinvenuto veniva sottoposto a sequestro.
Ricostruita la dinamica dell’evento, anche grazie al sistema di videosorveglianza del Santuario, l’uomo veniva denunciato in stato di libertà per il reato di furto aggravato e inosservanza alla misura del foglio di via del Questore.