Aveva preso di mira le scuole di Todi, il ladro seriale che finalmente dopo lunghe indagini e appostamenti è stato acciuffato dai carabinieri. Dall’inizio dell’anno, la Scuola Media e Primaria di Todi erano vittime di furti. Il ladro non si limitava solo a portar via computer e poche decine di euro in contanti, ma gli istituti scolastici subivano ingenti danni poiché il ladro metteva a soqquadro interi uffici e classi, creando notevoli disagi per l’attività didattica.
L'appostamento. Così i carabinieri hanno passato diverse nottate appostati davanti alle scuole , fino a ieri sera quando i militari hanno notato una finestra in frantumi e le luci accese: era stato da poco consumato un furto all’interno della Direzione Didattica della Scuola Primaria e l’autore, non solo aveva sottratto alcune decine di euro, ma aveva anche devasto due uffici. Ma i militari avevano già dei sospetti e a quel punto hanno deciso di entrare in azione andando a casa del “sospettato”. Nell'abitazione hanno trovato la somma di denaro poco prima asportata nonché tre dei diversi computer provenineti dalla scuole.
Il tentativo di sviare le indagini. Ci ha prvato il ladro ma gli è andata male, quando forse ha cipito di essere stato intercettato il giovane prima di ricevere la “visita” dei carabinieri aveva tentato di sviare le indagini sul suo conto, facendo una telefonata anonima all’utenza di Pronto Intervento 112 con la quale segnalava, falsamente, tre persone vestite di nero uscire dalla scuola. A nulla è valso, per lui è scattato l'arresto per furto aggravato. Gli inquirenti lo ritengono responsabile anche degli altri 4 furti precedentemente commessi ai danni delle scuole.
L’arrestato è L.K. di 19 anni, di origini marocchine, ma residente a Todi da diversi anni. Si tratta di una conoscenza dei Carabinieri che, lo scorso 30 dicembre, lo avevano arrestato perché, insieme ad un coetaneo, aveva saccheggiato alcune attività commerciali di Todi. L.K., dopo aver trascorso una notte nelle camere di sicurezza della Compagnia di Todi, è stato tradotto dinanzi al giudice di Perugia che, dopo aver convalidato l’arresto, ha rimesso in libertà il soggetto imponendogli la misura dell’obbligo di firma dai carabinieri.