La chiesa di San Michele Arcangelo, in piazza Mazzini a Bastia, ha accolto i funerali per l’estremo saluto ad Antonio Perrella, il 15enne morto a Bastia, nella serata tra l’8 e il 9 agosto. Il giorno di Ferragosto, la chiesa che aveva visto Antonio crescere durante la preparazione alla Cresima, ha tristemente assistito alle lacrime di parenti e amici, stretti nel dolore per la morte prematura del loro congiunto. Anche sindaco e assessori del comune bastiolo hanno voluto porgere le proprie condoglianze. Tanti gli amici di Antonio presenti in Chiesa, in una città ancora scioccata e incredula di fronte a una tragedia del genere.
Lo striscione – Il vescovo Domenico Sorrentino ha officiato la messa: nella sua omelia ha parlato di fede, del percorso che ha accompagnato Antonio durante il catechismo, pregando che “il mistero tra la vita e la morte ci aiuti a essere più attenti alla voce del Signore”. A guardare la bara bianca entrare in Sant’Arcangelo c’era anche uno striscione: “chi muore vive nel cuore di chi resta. Ciao Antonio”: una scritta blu esposta su un balcone, simbolo di una città che saluta uno dei suoi figli prematuramente strappato alla vita.
Un gioco finito male, in un’area verde di viale Giontella, una sfida tra ragazzi per arrampicarsi sul palo di una rete: poi la caduta, fatale per Antonio. A chiarire la dinamica dell’incidente ci sono ancora le indagini degli inquirenti, quando l’autopsia ha già stabilito che il decesso è sopraggiunto a causa della caduta a quasi 6 metri di altezza.
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