Laboratorio replica per le rime a Fd’I “demagogia del vecchio fascismo” - Tuttoggi.info

Laboratorio replica per le rime a Fd’I “demagogia del vecchio fascismo”

Redazione

Laboratorio replica per le rime a Fd’I “demagogia del vecchio fascismo”

Mar, 16/02/2021 - 21:14

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Laboratorio per Spoleto, la lista civica del sindaco e magistrato Umberto De Augustinis, replica per le rime alla nota stampa di Fd’I che aveva attaccato quella che è diventata “l’ultima lista in consiglio a sorreggere il primo cittadino” e lo fa accusando gli avversari mossi da “demagogia del vecchio fascismo”.

Non è chiaro fino in fondo la paternità della nota stampa: nessuna firma (se non, in fondo al testo ”L’accozzaglia dei civici coerenti e responsabili”), nessuna mail ufficiale, nulla di nulla. Si intuisce che sia Laboratorio perché ad inviarla alle redazioni è la mail rob.ranuc@….. che risponde a quella del consigliere Roberto Ranucci (nella foto in home page).

Dunque si presume dei tre consiglieri in carico, Ranucci, Mario Mancini e Massimiliano Montesi. Un documento – scritto in stile più del fu Rinnovamento o da una manina estranea ai 3, per come ci hanno abituato sinora – che apre subito all’attacco dei transfughi dai partiti, anche se indubbiamente i 3 non ricordano il loro passato: dal Psi di Craxi a Laboratorio con il centrodestra per Ranucci, Democrazia Cristiana, Forza Italia, Pdl e Laboratoio per Mancini; Margherita, Partito democratico e ancora Laboratorio anche per Montesi.

Esiste gente che saltabecca da un gruppo politico all’altro, dimostrando la sua malferma fede politica nello scegliere sempre il bene pubblico e, così, passando per le liste civiche di questo o quell’altro schieramento,(anche perché fa chic), ovvero a proporsi come “novità” anche quando questa è costituita solo dalla demagogia del vecchio fascismo adeguata all’era di internet.

Mario Mancini (al centro)

Ciò avviene forse sia per un probabile deficit di cultura civica (anche l’ignoranza sbandierata fa molto chic), ma anche perché, in questi tempi terribili, ognuno interpreta come vuole la propria aspirazione al “si salvi chi può”. Inoltre, in genere, parole come “serietà”, “lealtà”, “moderazione”, “austerità”, “fiducia”, “impegno” e, infine, “vergogna” hanno perduto significato per molti. La vergogna, oggi più che mai è distrutta dal narcisismo: nessun soggetto che creda di essere un “grande”, specie se crede anche di essere un politico, può vergognarsi: il narcisista non può riuscire a vergognarsi ed è capace di tutto. invece, la virtù della vergogna ci aveva aiutato a crescere con delle regole  eppure, così, per tanto tempo si e’ affermata bene o male un’etica nella  politica come regole di comportamento funzionali ad un sistema: poi è arrivata un’altra filosofia, che, nella sua arroganza, rappresenta bene il tipico modo di operare dell’architetto della rovina: “mettere le fondamenta in alto e le tegole nelle fondamenta”, puntualmente riprodotto (e non capito) anche da quei politici (?) di periferia, tra i quali sembra esserci chi ha sottoscritto un comunicato (inutilmente offensivo), descrivendo i politici “civici” che sorreggono il Sindaco della nostra Città e la Giunta comunale, come una “accozzaglia di interessi personalistici e arroganza istituzionale”. Interessi personalistici ?

Massimiliano Montesi

Lo dicono anche due ex consiglieri di liste civiche (forse raffazzonati anche loro?), medici sposati con medici e tutti insieme dipendenti dallo stesso staff della Regione Umbria contro la quale il Comune ha avviato un’azione legale? Ecco perché, al posto loro dovrebbero vergognarsi i coordinatori delle liste in cui sono stati eletti per aver chiesto il voto ai cittadini confidando che anche costoro ne avrebbero difeso gli interessi generali, e chiedere scusa ai cittadini di spoleto per averne caldeggiato l’elezione. Invece, i Cittadini di Spoleto non hanno proprio dimenticato né dimenticheranno: due ordini contraddittori di chi ritiene di comandare sulla/contro la salute dei cittadini di Spoleto delle 19:47 e 21:43 del 22 ottobre scorso, che dispongono il trasferimento coatto dei reparti dell’Ospedale “San  Matteo degli Infermi”; alle 7:00 del giorno successivo, i degenti non COVID ricoverati, anche quelli in terapia intensiva, vengono trasferiti negli Ospedali di Terni e Foligno, distanti da Spoleto, utilizzando ambulanze e perfino veicoli privati; tutto questo senza preventive avvertenze, o intese con la Città, e senza, soprattutto, nessun piano sul dopo emergenza se non una generica promessa subordinata ad un “redigendo piano sanitario regionale” per realizzare un “ospedale di nicchia”.

Il Sindaco di Spoleto – che certamente si sforza di essere il Sindaco di tutti, o, almeno, delle persone oneste, senza colorazioni di parte– ha difeso la Città, ricorrendo alla giustizia amministrativa, denunciando l’illegittimità dell’operato degli organi regionali ed evidenziando, in ogni sede, i guasti e i problemi che sono sotto gli occhi di tutti ed, infine, manifestando tutta la solidarietà attiva a chi sta soffrendo come paziente, come operatore sanitario o anche solo come cittadino privato o leso del più importante dei servizi pubblici. Comprendiamo che è dura lavorare alle dipendenze dell’avversario, essere tenuti contrattualmente a condividerne le logiche  e star seduti nel consesso cittadino che dovrebbe rappresentare gli interessi della popolazione mentre infuria una guerra giudiziaria!  Comprendiamo bene: in politica è una tecnica fare il doppio gioco e in genere funziona, …finchè non vieni scoperto. La disciplina deve cominciare dall’alto, se si vuole che sia rispettata in basso. Ecco perché il sospetto aleggiante sugli autori del comunicato di cui sopra  è che essi siano insorti  difesa dell’indifendibile, facendo la sponda alle uscite pubbliche del Commissario sanitario sulla trasformazione dell’Ospedale di Spoleto in “Ospedale di nicchia”, ampiamente supportate da organi di stampa la proprietà dei quali sconfina nella gestione della salute. Ecco perché, come  Cittadini di Spoleto, dovremmo ribellarci a chi attenta alla salute nostra e dei nostri figli, richiedendo con forza le loro dimissioni per “indegnità politica”, giacché quello che hanno fatto e che stanno facendo costituisce un tradimento alla loro funzione di rappresentanza degli interessi dei cittadini di spoleto e in particolare, dei loro elettori.

Detto questo non ci interessa continuare una sterile polemica con chi non ha dimostrato e non dimostra affidabilità ma solo pretestuosità ed irresponsabilità. Ci interessa , invece, interloquire con tutte quelle forze politiche responsabili per costruire, insieme, un progetto che ci consenta di affrontare nel miglior modo possibile le molteplici criticità che in questo difficile periodo affliggono la nostra città. Esattamente come sta avvenendo, proprio in questi giorni, nel sistema politico nazionale”.

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