Si intitola “Il Paese del Sole” il nuovo album di Frate Alessandro Brustenghi. È il suo quinto lavoro discografico, che prosegue sull’onda del cross over tra lirica e musica popolare riprendendo il repertorio che era solito cantare all’inizio della sua carriera, prima di entrare in convento.
Un progetto che ha presentato alla Sala partecipazione di Palazzo Cesaroni, a Perugia, che è anche una doppia novità: per la prima volta registra brani che non appartengono al repertorio sacro, grazie al quale è diventato famoso nel mondo con la trilogia “Voice from Assisi”, “Voice of Joy” e “Voice of Peace”, e debutta come compositore. Ad accompagnarlo in questo lavoro e a dargli un sapore “live”, lasciando largo spazio all’improvvisazione, due artisti umbri: al piano Manuel Magrini, giovane talento del Jazz italiano, e alla chitarra Fabrizio Fanini. E una guest star d’eccezione: Javier Girotto al sax soprano. Il disco è prodotto dall’etichetta Encore Music, di Vittorio Bartoli e Roberto Lioli.
“Questo nuovo album nasce come richiesta del nostro ufficio missioni, per sovvenzionare i progetti nel mondo – spiega Alessandro Brustenghi -. Perché ho scelto la canzone italiana? Sono stati tanti fan a chiedermelo. Allora ho pensato ad un prodotto che manifestasse l’autenticità e la novità. Così abbiamo registrato in stile live e con una notevole carica jazzista”.
Il cd è diviso in tre sezioni principali: i primi tre brani sono una rappresentazione della canzone italiana nelle sue radici; segue il repertorio partenopeo con il tema dell’amore per la Patria, e infine la parte squisitamente italiana, sempre di derivazione del repertorio napoletano, quindi brani degli anni ’30, ’40 e ’50. Un lavoro prodotto a tempo di record, in tre mesi. Quattordici brani (con un finale a sorpresa!) con cui Frate Alessandro ci accompagna alla riscoperta del mito e della meta che per secoli ha affascinato viaggiatori e sognatori: l’ltalia del paese del sole e del bel canto.