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La vicenda del concorso pubblico di Campello sul Clitunno finisce in Consiglio regionale

La nebulosa vicenda del concorso pubblico di Campello sul Clitunno che oggi anima tutte le prime pagine dei giornali locali finisce in Consiglio regionale.

Dopo il la dato dall'interrogazione del consigliere provinciale (PDL) Luigi Andreani, questa mattina i consiglieri regionali del Popolo della Libertà Rocco Valentino e Massimo Monni hanno presentato un'ulteriore interrogazione per chiedere alla Giunta di Palazzo Donini di chiarire, “nei limiti della propria competenza”, quanto avvenuto a Campello sul Clitunno. Valentino e Monni, riferendosi ad un concorso pubblico a cui sarebbe stato ammesso un solo candidato, sottolineano la “singolare concomitanza di eventi che ha fatto sì che l'unica ammessa alla fase successiva del bando, fosse un assessore comunale in carica nel Comune di Gualdo Cattaneo”.

“La Giunta regionale chiarisca se, nei limiti della propria competenza, intende richiedere al Comune di Campello delucidazioni in merito al concorso per istruttore direttivo a cui è stato ammesso un solo candidato” – chiedono i consiglieri regionali del Popolo della libertà Rocco Valentino e Massimo Monni, con una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini. Gli esponenti dell'opposizione spiegano che il Comune di Campello sul Clitunno ha indetto un bando di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo pieno e indeterminato di un posto di istruttore direttivo presso l'area manutenzioni dei lavori pubblici (categoria D1). Cinquantadue
sarebbero state le domande pervenute in risposta al bando in questione: i candidati, il 7 maggio scorso, avrebbero affrontato una prova selettiva consistente in quesiti a risposta multipla sulle materie di esame. Valentino e Monni rilevano che questa “procedura preselettiva veniva superata da una sola concorrente mentre tutti gli altri 51 risultavano non ammessi alla prova scritta del concorso medesimo”.

“Successivamente – spiegano i consiglieri regionali – la Commissione giudicatrice, in esito al riesame delle operazioni concorsuali relative alla procedura preselettiva, tenuto conto che a due test, tra quelli somministrati, erano abbinate risposte non pienamente pertinenti, ha deciso di riparametrare il numero dei test in 28 anziché 30 e di riproporzionare il punteggio minimo del superamento della prova ammettendo in tal modo altri 2 concorrenti alla successiva prova scritta. L'unico soggetto inizialmente ammesso alla fase successiva del bando era, ed è, assessore al Comune di Gualdo Cattaneo e il presidente della commissione giudicatrice era, ed è, il
segretario comunale Pasquale Galati che svolge tale funzione sia nel Comune di Gualdo Cattaneo che nel Comune di Campello sul Clitunno”.

Rocco Valentino e Massimo Monni evidenziano “la singolare concomitanza di eventi ha fatto si che l'unica ammessa alla fase successiva del bando fosse un assessore comunale in carica in uno dei due Comuni” e sottolineano “il momento di particolare sensibilità dimostrato dall'intera opinione pubblica italiana in merito alla trasparenza e alla correttezza della Pubblica amministrazione in tutte le sue scelte amministrative”.

Considerando “oltremodo singolare che in qualsivoglia graduatoria indetta da qualsivoglia Pubblica Amministrazione risulti ammesso alla fase successiva di qualsivoglia bando un solo ed unico soggetto, escludendo totalmente la (consistente) residua parte degli aspiranti all'impiego” i consiglieri dell'opposizione concludono ribadendo che “i criteri meritocratici dovrebbero essere i valori fondanti delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, soprattutto dopo i fatti e le vicende negative che hanno recentemente interessato la nostra Regione, denominati dalla stampa locale ‘appaltopoli’ o ‘sanitopoli’, screditandone indubbiamente il fare amministrativo”.