“Siamo di fronte l’ennesimo atto di una tragicommedia che investe da mesi, in verità da anni, tutto il sistema della partecipazioni comunali”. Non usa mezze misure Marco Cecconi consigliere comunale di FdI sulla vendita delle farmacie comunali. Un atto che secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia è tardivo e privo di alcune garanzie fondamentali.
“A quanto pare – afferma Cecconi -, questa Amministrazione naviga a vista anche per quanto riguarda le Farmacie, scontando anche in questo caso tutte le proprie divisioni interne, tutti i conflitti ingenerati da piccole grandi lotte di potere, che si consumano persino, è proprio il caso di dirlo, sulla pelle dell’utenza in senso fisico”.
Il consigliere di minoranza punta il dito contro la delibera votata martedì che a suo dire non garantisce il pagamento annuale di un corrispettivo economico per la costituenda società che gestirà le farmacie municipali: “O meglio, il corrispettivo viene quantificato in un totale di 4milioni di euro in 10 anni, da versare attraverso 10 rate annuali, ma in concreto si consente anche una sorta di conguaglio finale. Modalità rispetto alla quale i Revisori chiedevano criteri più puntuali ed oggettivi, paventando effetti negativi sul bilancio del Comune.
Per porre rimedio, almeno all’apparenza, ad una simile enormità, che in pratica avrebbe consentito alla nuova Società di rimandare di qui a 10 anni qualunque versamento nelle casse comunali, la delibera è stata modificata, prevedendo se non altro quote annuali predeterminate. Il punto è che, anche nella nuova formulazione, si lascia di fatto aperta la possibilità, per la Società, di versare nell’anno del mai ciò che dovrebbe versare. Si lascia aperta – continua Cecconi – questa possibilità non solo perché nulla è previsto in caso di ritardato o inferiore versamento, rispetto agli importi e alle tempistiche indicate. Soprattutto, è chiaro che la Società potrà fare in pratica quello che vuole, considerando che nello stesso emendamento ci si precipita a dire che resta inteso che alla scadenza del presente contratto dovrà essere corrisposto il totale del corrispettivo pattuito pari a 4milioni di euro. Alla scadenza, appunto: che è come dire che, di qui a 10 anni, se nessuno versa niente non succede assolutamente nulla”.
Il rischio che preoccupa il consigliere Cecconi è che con questo tipo di accordo vengano inseriti nei bilanci di previsione del Comune entrate che non confluiranno mai nelle casse, o meglio, potrebbero arrivare con anni di ritardo creando dei buchi difficili da colmare e comunque non prevedibili. L’articolo che disciplina questo importante passaggio, il n°19, non prevede in effetti sanzioni o more qualora il gestore non provveda al pagamento di quanto prestabilito nei tempi indicati.
“I ternani – ha proseguito – fino ad oggi hanno pagato fin troppo, di tasca propria per tenere in vita le Farmacie comunali e ripianarne i debiti. E di debiti e soltanto di debiti si è trattato fino a pochissimi anni fa, dato che l’Azienda ha raggiunto il mirabolante risultato del pareggio da non molto e, da qualche anno persino, ha messo a segno tali performance virtuose da ricavare qualche spicciolo di utili. Poco più di 10mila euro rigirati nelle casse di Palazzo Spada in base all’ultimo bilancio, fruttati da tutte le Farmacie comunali messe insieme.Come abbiamo avuto occasione di dire più volte, noi non siamo assolutamente contrari all’ingresso dei privati, tanto più in un settore in cui, l’abbiamo detto e lo ripetiamo, il pubblico non garantisce di fatto alla collettività niente di più e di meglio di quello che già la collettività non possa reperire tra le farmacie private, anche in termini di servizi aggiuntivi. Noi siamo contrari agli equivoci che inquinano la regolarità delle procedure e la trasparenza delle scelte. Noi siamo contrari alla mistificazione e agli inganni sotto forma di cifre sparate a casaccio. Noi siamo contrari a mettere ancora una volta a rischio i conti del Comune e quindi dei ternani. Ed ecco la ragione per la quale non intendiamo condividere la responsabilità di questa delibera“.
Ecco l’articolo della discordia:
Art.19 Corrispettivi
Per l’espletamento del servizio del presente contratto il Comune affida alla società la gestione delle farmacie comunali e l’uso dell’autorizzazioni all’esercizio delle farmacie stesse, autorizzazioni di cui il comune rimane comunque titolare. Il corrispettivo per l’affidamento del servizio non potrà essere inferiore a complessivi euro 4.000.000 più iva per l’intero decennio di validità del presente contratto.
Tale corrispettivo corrisponde a 10 quote annuali a carattere variabile il cui singolo valore annuale verrà determinato congiuntamente dalle parti, al termine di ciascun esercizio, sulla base dell’andamento economico della Società. Resta inteso che alla scadenza del presente contratto dovrà essere corrisposto il totale del corrispettivo pattuito al comma precedente. La Società provvederà a versare al Comune il corrispettivo annuale, come sopra determinato, entro il 30 aprile dell’anno successivo l’esercizio di riferimento.