E’ una storia che non lascia indifferenti quella di Mariana, 43enne malata e costretta a vivere con un infusore di morfina per alleviare almeno in minima parte il suo dolore. Sostenuta dalla Caritas di Spoleto – Norcia, la giovane è stata una dei protagonisti della giornata con Papa Francesco di venerdì ad Assisi.
La sua testimonianza all’interno della basilica di Santa Maria degli Angeli ha commosso tutti i presenti, incluso il Pontefice che al termine del suo racconto le si è avvicinato manifestandole parole di conforto. Ad accompagnarla nella città serafica c’era don Edoardo Rossi, il direttore della Caritas diocesana che da anni le è accanto nel suo calvario. Con lei anche i suoi figli.
“Anche se i miei dolori sono fortissimi, sono tutta gonfia e non resisto più in questa sedia, – ha esordito Mariana rivolta a Papa Francesco – sono contenta di essere oggi qui, di conoscerla di persona. Sono una ragazza rumena, mi chiamo Mariana e ho 43 anni. Sono arrivata in Italia 15 anni fa dalla Romania, il 6 giugno 2006, – ha raccontato – per fare la badante, lasciando a casa due bambini di 6 e 8 anni, per volontà di mio marito, contro la mia volontà, alla ricerca di una vita migliore della povertà in cui vivevo. Nel 2008 ho perso mio marito, dopo una breve e grave malattia. Dopo la morte di mio marito ho preso i figli e sono tornata in Italia per vivere qui”.
“Qualche anno dopo – ha raccontato, con voce provata – è iniziato il mio dramma, una sindrome dolorosa devastante che ha attaccato la colonna lombare e gli arti inferiori. Lo chiamavano dolore benigno perché non derivava da un tumore, ma è stato devastante tanto da sconvolgere la mia vita familiare e lavorativa. Mi è stato consigliato di sottopormi ad un intervento chirurgico che però invece di risolvere la mia malattia, mi ha provocato una grave menomazione che mi costringe alla seminfermità e che mi dà un grande dolore che non mi passa neppure con potenti farmaci. Ho rifatto altro 10 interventi per cercare di migliorare le mie condizioni, ma senza risultato.
Non avevo soldi e portavo con me due ragazzini, che andavano a scuola, e non era semplice. Ad un certo punto sono stata costretta a lasciare il lavoro, ero nella disperazione. Ma qui dietro c’è una persona che mi diceva sempre “La provvidenza di Dio non manca mai Maria”. Quelli della Caritas hanno cominciato ad aiutarmi quando hanno saputo del mio caso con i pacchi alimentari, con aiuti economici, che mi hanno permesso di tirare avanti in un modo dignitoso. Grazie ad alcuni dottori che Dio ha messo sulla mia strada, ho fatto tante cose che costavano tanti soldi, ma loro lo hanno fatto gratis. Sono sempre stata credente, tutte le sere prima di andare a dormire, ho pregato e prego Dio prima di darmi la salute, di darmi la forza di allevare i miei figli”.
Nonostante il suo calvario, Mariana non ha perso la fede e lo ha raccontato al Santo Padre ed ai presenti. “Sono arrivata che i miei figli hanno adesso 24 anni e 22 anni. Dio mi ha benedetto con questi due bravi ragazzi che ho cresciuto con mille difficoltà. Loro adesso fanno di tutto, fanno la badante per me, fanno la domestica per la casa, fanno la cuoca, stendono i panni, fanno la spesa, fanno il bagno a mamma, vestono la mamma. La forza di questo calvario ce la dà Gesù, perché sono 10 anni che io soffro e Lui non mi ha abbandonato. Anche se la salute non l’ho recuperata, giorno per giorno sopporto questi dolori con una dose di morfina che il mio dottore dice che è una dose da cavallo. Porto una pompa che conduce la morfina al midollo spinale, la dose di morfina è altissima e a me appena leva il 20% di dolore. Ringrazio tutti gli italiani che mi hanno aiutato, sono stati parecchi, ringrazio i dottori che mi stanno vicino, ringrazio don Edoardo che non mi ha abbandonato mai e ringrazio Dio per la forza che mi dà”.
(Foto Vatican News)