Cultura & Spettacolo

La Scultura – “Orso” e “Lupi” di Davide Rivalta liberi tra gli olivi di Panicale

Con tutto il loro carico di energia e vitalità sono arrivate a Panicale “Orso” e “Lupi”, tre sculture in alluminio firmate da Davide Rivalta.

Merito del neonato centro per le arti “L’Arca di Pan”, ricavato negli spazi dell’ex frantoio di Viale Regina Margherita, che a pochi giorni dalla sua inaugurazione ha dedicato al provocatorio scultore bolognese uno specifico evento.

L’esposizione delle tre opere è stata preceduta venerdì scorso dalla proiezione del documentario “Davide Rivalta, lo sguardo dell’innocenza” di Elena Matacena, sull’arte di questo dirompente artista.

Dalla primavera del 2014 all’estate del 2015, Matacena ha seguito e documentato l’intero processo creativo dello scultore, dalla genesi delle opere nel suo studio nella periferia bolognese, agli scambi operativi durante la realizzazione delle sculture presso la fonderia artistica De Carli nel torinese, fino alle incursioni nei luoghi (Bologna, Roma, Ravenna, Arezzo, ecc..) con cui i suoi animali hanno sempre creato legami inscindibili. Un film tessuto intorno al lavoro dell’artista, intrecciando testimonianze e tecnica artistica, ma anche quella sua maniera di intendere il corpo dell’animale.

Ne scaturisce così un perfetto ritratto dell’artista che si serve del linguaggio della pittura, del disegno e della scultura (in resina, bronzo, alluminio), per dar vita a singolarità animali con cui implicitamente si celebra la crisi di un’antica e troppo spesso indiscussa concezione antropocentrica. Ogni sua creatura infatti, gorilla, ghepardo, orso o lupo che sia, possiede caratteristiche e qualità singolari che la connotano con una riconoscibile e precisa animalità. “Gli animali di Rivalta – per la critica – sono spesso delle provocazioni, poiché abbandonando la funzione simbolica che hanno avuto nel corso dei secoli ritrovano la loro più profonda essenza”.

Come appunto le tre opere giunte in Umbria su invito dell’Arca di Pan. Un orso e due lupi in alluminio, collocate tra gli olivi della campagna di Panicale a pochi passi dal centro storico, capaci di vivere di vita propria come fossero realmente tre esemplari lasciati liberi di muoversi in natura.

Per Elena Matacena, promotrice del progetto L’Arca di Pan e direttrice di Arkès, biblioteca specializzata in scienze letterarie, arte, cinema e teatro, il documentario su Rivalta rappresenta il suo primo film.