Vedere quella saracinesca abbassata nei giorni di Uj è un colpo al cuore di ogni perugino che si rispetti. Negli anni in questo periodo la vetrina del Caffè Sandri ospitava le opere d’arte di pasticceria ispirate al Festival della città. Oggi regna un cartello “chiuso per ferie”, eppure la data di riapertura era fissata per questa mattina. Ma gli amanti delle dolcezze di Corso Vannucci hanno avuto un’amara sorpresa. Così 153 anni di pasticceria storica sembrano giunti ad un bivio. Aprire a nuovi finanziatori o sforbiciare sui costi di gestione (dipendenti compresi), la scelta è ardua per la storica titolare Carla Suchani perché significherebbe da un lato rinunciare alla propria “storia” e dall’altro ridurre gli standard di qualità.
Ma la speranza sembra l’ultima a morire, quindi si temporeggia in attesa di trovare una soluzione. Ma per il momento si resta chiusi a fronte di quella crisi che ormai attanaglia anche i pilastri del commercio locale. E allora a farsi avanti sono le dichiarazioni di Stefano Vinti, che di peruginità può vantarsi a pieno titolo: “La chiusura del Caffè Sandri nel centro di Perugia è una brutta notizia, la pasticceria più antica e rinomata della città è diventata, negli anni, una vera e propria istituzione, non solo per i perugini. Per tanti lavoratori del centro, studenti, turisti la puntata da Sandri è un appuntamento immancabile: una realtà cresciuta con la città di Perugia e che ha attraversato, con essa, i momenti più belli e quelli meno luminosi, sempre all’insegna della qualità e della tradizione dolciaria locale. Il Caffè Sandri non è una semplice pasticceria, ma è un’icona di Perugia, una finestra spalancata sul mondo che passeggia, corre, gioisce e soffre su Corso Vannucci. Non impedire la chiusura del Caffè Sandri significa archiviare un pezzo di storia della città, una parte importante della identità della comunità perugina. Desidero esprimere – conclude Vinti – a Carla Schucani e ai suoi collaboratori piena solidarietà in questo momento difficile e voglio lanciare un appello affinché chi può si mobiliti per consentire al Caffè Sandri di tornare alla piena attività”.