Ha fatto tappa anche in Umbria la Running Dry lanciata dalla sostenitrice dell’acqua e ultra‐runner Mina Guli, che si è allacciata le scarpe da ginnastica per richiamare l’attenzione sulla crisi idrica globale eseguendo 100 maratone in 100 giorni. Obiettivo, sensibilizzare il grande pubblico sul tema dell’acqua, visto che il mondo si trova di fronte ad un previsto calo del 40% tra offerta e domanda di acqua entro il 2030 ‐ a soli 12 anni da oggi. A livello globale si stima che 3.6 miliardi di persone (circa la metà della popolazione mondiale) vive in aree potenzialmente a rischio di scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno, e questo dato potrebbe aumentare fino a raggiungere 5.7 miliardi di persone, entro il 2050.
Ad accogliere la maratoneta, gli alunni dell’infanzia e della primaria di Collestrada: “Le mie corse – spiega – sono una chiamata al mondo per unirsi e salvare l’acqua. L’acqua che abbiamo per vivere, per sopravvivere, sta finendo. Lanciamo la campagna #RunningDry per comunicare la gravità della crisi che stiamo affrontando. È per questo motivo che ho scelto di fare l’impensabile: eseguire 100 maratone in 100 giorni in tutto il mondo per mostrare quale sia l’impegno per l’acqua al 100%. Tutti possiamo aiutare a risolvere la crisi idrica mondiale. Ognuno di noi è in grado di fare la differenza”. Ad accogliere la “water advocate” sono stati quasi 150 che, guidati dalle insegnanti Romina Accorti, Annalisa Angelini, Michela Belia, Francesca Bocci, Elena Farao, Maria Ferone, Maria Angela Ferrenti, Francesca Frullani e Giuseppina Neve, hanno donato all’atleta una pergamena con la frase del cantico delle creature che riguarda l’acqua (“Laudato si’ mi Signore per sor’acqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta”) e le reciteranno il testo in volgare e in inglese.
Mina Guli – entusiasta della sua giornata perugina alla quale ha dedicato svariati tweet – è arrivata in Umbria grazie all’invito del Centro UNESCO per la Valutazione delle Risorse Idriche mondiali (UNESCO WWAP) con sede a Perugia. La maratoneta ha attraversato parte del capoluogo, partendo dalla sede UNESCO di Villa La Colombella fino a raggiungere Assisi, dove ha incontrato i frati del Sacro Convento. Lungo il percorso, come detto, la Guli ha visitato la scuola primaria di Collestrada, per raccontare ai bambini le storie sull’acqua provenienti dai paesi in via di sviluppo, dove la maratoneta ha corso di recente.
Il programma UNESCO per la Valutazione delle Risorse Idriche mondiali, finanziato dal governo italiano e la Regione Umbria, è stato fondato per redigere il Rapporto annuale delle Nazioni Unite sull’acqua, e fornire ai gestori dell’acqua e ai responsabili politici le informazioni, i dati e le competenze necessarie per contribuire efficacemente allo sviluppo di politiche idriche improntate alla sostenibilità (www.unesco.org/water/wwap). I dati pubblicati nei Rapporti degli ultimi anni sono allarmanti, le risorse idriche del nostro pianeta sono in una condizione di sovrasfruttamento, scarsità e qualità ridotta.
Negli ultimi cinquanta anni gli eventi di siccità sono diventati più frequenti ed intensi, mentre globalmente il numero di eventi catastrofici e inondazioni è raddoppiato. La Regione Umbria ha da tempo intrapreso un percorso per la gestione delle risorse idriche con l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento, e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; la priorità viene data alle acque potabili e al mantenimento delle capacità naturali di autodepurazione dei corpi idrici nonché alla loro capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. Per il raggiungimento degli obiettivi è stato redatto un nuovo Piano di Tutela Ambientale operativo dallo scorso 4 ottobre che ha definito gli obiettivi di qualità funzionali e ambientali per i corpi idrici, riguardanti il rispetto dei valori limite delle acque reflue, l’adeguamento dei sistemi di fognatura, e la depurazione degli scarichi idrici, individuando azioni utili alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo e al riciclo delle risorse idriche. Attualmente la situazione in Umbria dei 137 corpi idrici umbri classificati secondo la Direttiva Europea evidenzia che 69 corpi idrici superficiali hanno già raggiunto lo stato ecologico “buono” e i restanti 68 sono “sufficienti, insufficienti o scarsi”. Con le azioni previste dal nuovo Piano l’obiettivo è di raggiungere al 2021 lo stato di qualità “buono” per 106 corpi idrici e i restanti nel 2027.