La riduzione di pena e le parole in Aula della mamma assassina, le reazione dall'Ungheria

La riduzione di pena e le parole in Aula della mamma assassina, le reazione dall’Ungheria

Massimo Sbardella

La riduzione di pena e le parole in Aula della mamma assassina, le reazione dall’Ungheria

Gio, 29/02/2024 - 13:58

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Il comportamento di Erzsebet Katalin Bradacs durante il processo e le parole dell'avvocato del padre del piccolo Alex

In Ungheria sta facendo l’assoluzione di pena, da 20 a 16 anni, ottenuta in Appello da Erzsebet Katalin Bradacs, la mamma ungherese che a Po’ Bandino uccise con sette coltellate il figlio Alex, di appena 2 anni. Uno sconto di pena che viene criticato dalla stampa e dall’opinione pubblica ungherese, che ha continuato a seguire la vicenda dell’ex pornostar che ha ucciso in Italia il bambino che i giudici avevano affidato al padre, Norbert Juhasz.

“La corte non ha considerato dimostrato l’intento premeditato”. Ciò giustifica il sollievo, ” ha detto alla testata Bors Massimiliano Scaringella, legale rappresentante del padre del piccolo Alex. Evidenziando anche il comportamento tenuto durante il processo da Katalin, definito “scandaloso” dalla testata. La donna ha messo in dubbio l’esattezza della traduzione dei documenti ungheresi in italiano. Poi ha affermato di parlare a malapena la lingua, anche se sia il pubblico ministero sia il giudice hanno riscontrato come invece comunicasse abbastanza bene in italiano. La donna, infatti, aveva lavorato come ballerina in un night in Italia, dove si era anche sposata, prima di tentare la carriera di pornostar una volta tornata in Ungheria.

Durante il dibattimento è stato intimato all’imputata di tenere un comportamento consono, altrimenti sarebbe stata allontanata dall’aula. Secondo quanto raccontato dall’avvocato di Norbert, che parla ungherese in quanto ha la moglie magiara, Katalin avrebbe urlato al giudice parole ingiuriose contro la “dannata madre”. Parole alle quali l’avvocato Scaringella ha replicato spiegando al giudice che era stata violata la dignità dell’aula.

Erzsebet Katalin Bradacs, sempre secondo quanto ricostruito dal giornale ungherese, era convinta di riuscire ad ottenere l’assoluzione. Dovrà invece scontare 16 anni di carcere e, una volta uscita, restare per tre anni in una struttura psichiatrica.

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