Il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali è intervenuto oggi sulle celebrazioni del 25 aprile, ricorrenza che ha definito “speciale” nell'anno del 150simo anniversario dell'Unità.
“Non a caso la Liberazione è stata anche definita il 'secondo Risorgimento'”, secondo Boccali. “Ragionare su analogie e differenze tra questi due fondamentali momenti della nostra storia, comunque distanti nel tempo e collocati in scenari molto diversi, è compito degli studiosi, ma certamente anche solo il fatto che alcune formazioni partigiane abbiano preso il loro nome da Giuseppe Garibaldi offre uno spunto per tracciare, cogliendone le suggestioni ed il significato simbolico, un filo diretto tra il Risorgimento e la Resistenza. Furono entrambi movimenti armati per la liberazione dell’Italia da eserciti stranieri, che costarono sacrifici enormi e richiesero un tributo di sangue”.
Secondo il sindaco di Perugia, “in entrambi i casi si realizzò una comunione di intenti tra uomini, culture politiche, modi di intendere lo stato diversi tra loro, che pure seppero trovare un elemento unificatore perché si intravedeva un obbiettivo comune e così grande da valere l’accantonamento delle divisioni. Rappresentarono, sia il Risorgimento che la Resistenza, l’affacciarsi sulla scena della politica, per la prima volta con il ruolo di protagonisti, delle giovani generazioni del tempo, perché soltanto dai giovani poteva venire quella fresca ventata di entusiasmo, quella generosità nello spendere le proprie vite al servizio di ideali alti senza la quale nessun popolo riesce a intravedere un futuro.
E nell’interpretare la Resistenza come un secondo Risorgimento molti studiosi considerano che un ruolo decisivo è da attribuire all’ esigenza, espressa dalla lotta di Liberazione dal nazifascismo, non solo di cacciare lo straniero dal suolo italiano, ma anche di rinnovare l’assetto politico, di rifondare in profondità uno stato, la patria, nei rapporti sociali e nelle istituzioni. Dalla Liberazione nacque infatti un’Italia nuova e diversa. Con il referendum gli italiani scelsero la repubblica. Nella Carta costituzionale furono scritti i principi, le leggi, i valori stessi di un'Italia democratica, fondata sul lavoro, sulla giustizia, sulla pace”.