Un sistema di posta elettronica completamente “open source” per assegnare una casella di posta elettronica istituzionale personale ad ogni dipendente regionale, in modo da facilitare lo scambio di informazioni con i cittadini e le pubbliche amministrazioni, senza costi per l'acquisto della licenza. È la soluzione che ha scelto la Giunta regionale dell'Umbria, su proposta dell'assessore alle Risorse umane e finanziarie Gianluca Rossi, approvando il progetto predisposto dagli uffici regionali per l'attivazione di un nuovo “mail server”.
“La Regione Umbria – sottolinea l'assessore – procede nel suo percorso di semplificazione organizzativa e di riduzione dei costi di funzionamento puntando in maniera decisa sull'informatizzazione per creare una amministrazione sempre più moderna e in grado di garantire risposte univoche e in tempi rapidi. Il progetto relativo alle 'mail' si colloca in questo contesto – aggiunge – e riveste un ruolo importante non solo per dare attuazione alle normative nazionali che, nel riconoscere il diritto di cittadini e imprese a ottenere l'uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni, prevedono l'obbligo di fornire una casella di posta elettronica istituzionale a ogni dipendente, ma anche per velocizzare lo scambio di informazioni e documenti sia all'interno dell'ente che nei confronti delle altre pubbliche amministrazioni e dei cittadini”.
La soluzione tecnica che verrà adottata, con l'utilizzo del software a “sorgente aperto” come previsto dalla legge regionale n.11 del 27 luglio 2006, “permetterà inoltre notevoli risparmi: secondo lo studio di fattibilità del progetto – spiega l'assessore regionale – si stima una spesa di circa 10mila euro per installazione e manutenzione, circa un decimo di quanto richiesto da altre soluzioni su cui gravano i costi d'acquisto delle licenze per server e per ciascuna casella di posta elettronica”.
L'uso delle “email” nella Regione Umbria, iniziato quasi in sordina, ha subìto un incremento esponenziale negli ultimi anni ed è divenuto uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati. Attualmente, a causa dei vincoli di licenza, il servizio può essere garantito solo a circa 570 dipendenti e, tra singole e condivise, sono attive circa 1300 caselle di posta. “L'attuale sistema – conclude Rossi – ha nel tempo evidenziato diversi problemi di natura tecnologica, organizzativa e gestionale che rendono il servizio non completamente rispondente alle esigenze dell'Ente. L'attivazione del nuovo server in ambiente 'open source', che sostituirà gradualmente quello ora in esercizio, servirà a superare queste limitazioni e migliorarne la qualità”.