La Regione dà ragione alla Libera Caccia: le guardie venatorie volontarie prive del decreto della competente Provincia non possono fare controlli ed elevare multe in materia ittico-venatoria.
Svolta nella vicenda delle multe comminate ai cacciatori dalle guardie ambientali del Wwf prive del decreto della Provincia di Perugia. La Regione dell’Umbria, con provvedimento amministrativo firmato dal dirigente Stefano Strona, ha infatti accolto le osservazioni contenute nella memoria difensiva che l’avvocato Marzio Vaccari aveva inoltrato per conto dell’Associazione Nazionale Libera Caccia dell’Umbria contro il verbale (per quasi 15mila euro) che guardie volontarie del Wwf di Perugia avevano elevato nei confronti del presidente regionale dell’associazione venatoria, Lando Loretoni, per presunte violazioni durante una manifestazione di addestramento cani che si era svolta nell’area Zac di Camposalese a Spoleto.
Il braccio di ferro tra Libera Caccia e Wwf
Un controllo che era scattato nel pieno del braccio di ferro tra la Libera Caccia ed il Wwf sull’attività delle guardie volontarie di detta associazione, con la Libera Caccia che aveva eccepito presso le autorità (Regione, Provincia e Prefettura) l’incompetenza in materia venatoria in assenza del decreto provinciale. E che aveva portato a numerosi ricorsi contro i verbali emessi dalle guardie venatorie in possesso del solo decreto prefettizio che abilita alla difesa del patrimonio zootecnico. Titolo che per gli ambientalisti, secondo alcuni orientamenti giurisprudenziali, consentiva comunque di effettuare controlli in materia venatoria. Anche se poi le guardie del Wwf si erano poi fatte rilasciare, un anno fa, il decreto anche dalla Provincia di Perugia.
Il caso in Regione e in Provincia
La Regione Umbria, nell’archiviare il verbale contro il presidente Anlc Umbria Lando Loretoni, mette un punto sulla controversa materia, che nel frattempo è diventata oggetto di dibattito in Regione (con la questione posta già un anno fa dal consigliere Emanuele Fiorini) ed in Provincia, con l’ordine del giorno recentemente approvato (primo firmatario il consigliere Marcello Rigucci) con cui si invitava la stessa Regione ad annullare tutte le multe antecedenti la data del 2 ottobre 2018, data in cui la Provincia, dopo il caso sollevato dal legale della Libera Caccia, aveva rilasciato appunto i propri decreti ad alcune guardie del Wwf che prima ne erano sprovviste (come è risultato dagli elenchi acquisiti).
Il pronunciamento della Regione
Nell’accogliere il ricorso presentato dall’avvocato Vaccari per conto della Libera Caccia, la Regione motiva il provvedimento scrivendo chiaramente che “il verbalizzante non era in possesso del decreto provinciale di guardia giurata in materia ittica e venatoria”.
E questo, argomenta il dirigente, viste le ultime interpretazioni della giurisprudenza in materia, dopo aver acquisito la nota della Prefettura di Perugia “con la quale si afferma la non competenza di rilascio/rinnovo del decreto a guardia giurata volontaria per la vigilanza venatoria”, nonché quella del Servizio regionale Programmazione faunistica venatoria ed il parere del Servizio regionale affari giuridico-legislativi. Da qui il provvedimento della Regione favorevole alla Libera Caccia, comunicato al presidente Lando Loretoni e al Wwf Sezione regionale Umbria.
Vaccari: “La Provincia dichiari nulle tutte le sanzioni da chi non aveva titolo e la Regione archivi i procedimenti inerenti”
“Come da noi segnalato ormai da due anni alle autorità competenti – spiega l’avvocato Marzio Vaccari – le guardie giurate volontarie prive del decreto rilasciato dalla Provincia di Perugia non possono effettuare controlli in materia ittico-venatoria, né tantomeno elevare multe ed effettuare sequestri di armi e cacciagione. Ora – prosegue l’avvocato Vaccari – ci aspettiamo che, conseguentemente all’istruttoria fatta per questo caso, la Provincia provveda in autotutela a dichiarare nulle (e la Regione archivi tutti i procedimenti inerenti) le sanzioni irrogate da guardie che non avevano titolo. Senza dunque dover costringere i cacciatori ingiustamente colpiti a dover spendere soldi, oltre ai disagi patiti, per far valere i loro diritti. Spero e mi auguro inoltre che la Provincia di Perugia – conclude Vaccari – decida di costituirsi parte civile nel procedimento penale avverso questi signori che si terrà nel 2020 davanti al Tribunale di Spoleto”.