Alla vigilia dell’attivazione della Breast Unit, la Radioterapia Oncologica dell’ospedale di Città di Castello della USL Umbria 1, diretta dalla dottoressa Marina Alessandro, continua a portare la propria esperienza in importanti congressi nazionali ed internazionali, confrontandosi con i più illustri senologi e medici radioterapisti nell’ambito della gestione e della terapia del tumore della mammella.
In particolare, nel corso del 9° congresso della Società Internazionale di Radioterapia Intraoperatoria, svoltosi a Novara il 24-25 giugno, la dottoressa Alessandro ha presentato una relazione sulla chirurgia conservativa del seno portando l’esperienza di 703 casi che sono stati trattati con la radioterapia intraoperatoria (IORT). Il numero di pazienti trattati, infatti, pone la Radioterapia di Città di Castello, che aderisce anche al protocollo di studio multicentrico HIOB promosso dall’Università di Salisburgo, fra quelle con maggior esperienza e casistica in Italia. “Un’esperienza che diventerà ancora più significativa – sottolinea con soddisfazione il direttore generale della Usl Umbria 1 Andrea Casciari – con l’attivazione della Breast Unit che entrerà a regime dal 1 gennaio 2017”.
Nel mese di maggio la dottoressa Alessandro aveva partecipato anche al 6° Congresso Nazionale ANISC (Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi) che si è tenuto a Viterbo. Tra i vari temi affrontati nel convegno anche i piani attuativi che le singole regioni italiane stanno dando in risposta al documento sulle linee di indirizzo per le modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia secondo il modello delle Breast Unit. Insieme alla dottoressa Viviana Enrica Galimberti dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, la dottoressa Alessandro ha approfondito il punto di vista del radioterapista e quello del chirurgo, ed ha poi esposto le modalità operative ed organizzative della struttura da lei diretta, dove la IORT viene effettuata con l’acceleratore lineare mobile NOVAC7 donato nel 2005 dall’AACC, spiegando inoltre come opera il cosiddetto GOM, cioè il Gruppo Oncologico Multidisciplinare per il tumore della mammella che nell’ospedale di Città di Castello è attivo da circa quattro anni.