Cronaca

La Quintana al Badia dopo 34 anni | Ecco com’è andata la Giostra della Rivincita 2017

Il vespro settembrino si tinge delle sfumature amaranto del rione Badia: è un sogno che si avvera, verrebbe quasi da dire, un miracolo che si realizza, quintanaramente parlando. Il rione Badia, dopo un interminabile digiuno di vittorie, durato ininterrottamente da ben 34 anni, ha spezzato la maledizione che lo vedeva cenerentola della Quintana. Ma nella Giostra della Rivincita del 2017 come se questa data fosse già stata scritta nel libro della storia, eccola, finalmente arrivare, quella vittoria, desiderata come non mai, sperata, cercata, inseguita, a volte sfuggita ma nemmeno una volta persa di vista.

La vittoria di oggi non è un semplice Palio da piazzare in bacheca, è il riscatto di un popolo, del grande popolo badiolo, che per 34 anni ha visto esultare gli altri nove rioni. Generazioni intere che non hanno mai alzato al cielo l’ambito drappo, generazioni intere che non hanno potuto cantare insieme, in taverna, canzoni di vittoria e brindare al binomio cinto d’alloro. Oggi, a Foligno, siamo tutti un po’ badioli, non c’è nessuno degli altri nove rioni che non abbia festeggiato, persino i puellari, che alla fine dei giochi la Quintana se la sono giocata. La vittoria del rione Badia è stata la vittoria della Quintana stessa, della cittade tutta, per dirla con le parole del Bando di Giostra. Siamo tutti po’ badioli, ma non per ipocrita solidarietà o malcelato pietismo, perché anche questo, è il grande cuore dei quintanari. L’Ardito Cristian Cordari è stato l’uomo giusto al momento giusto, o forse l’uomo del destino, chissà.

Una cosa è certa, il Badia non ha vinto perché gli ‘è cascato il Palio in mano dal Moro Pierluigi Chicchini, Cordari ci ha creduto sin dalla prima tornata, ha perseverato nella seconda, e si è giocato il tutto per tutto nell’ultima decisiva manche. Grinta, tenacia, perseveranza o semplicemente ‘tigna’ come si dice a Foligno, alla fine l’hanno premiato. Il feeling con Agnesotta è stato perfetto. Alla fine, a stato lui salire sul gradino più alto del podio, a guardare tutti dall’alto, proprio il binomio più ‘anziano’ in campo: Cristian Cordari da Servigliano con i suoi 44 anni ed Agnesotta purosangue inglese di undici anni, hanno messo tutti in riga. Vince il più bravo dei bravi alla Quintana, e nella Giostra della Rivincita 2017 il più bravo dei bravi è stato il binomio badiolo.

Dopo 34 anni il popolo del centurione è esploso in una gioia incontenibile, anche un po’ impacciata, dopo tutto, non essendo più avvezzo al trionfo, alla fine nemmeno ti ci ritrovi. Tra chi non ricordava nemmeno l’ultima vittoria, e chi non ha potuto far altro che immaginarselo quel momento, ma l’emozione vissuta, quella reale, supera ogni aspettativa.

Esulta, ancora frastornato, il priore Raoul Baldaccini, che corona il suo sogno e quello del suo rione, restando umile, dedica la vittoria alla memoria di Riccardo Martini e Pasquale Costa, due badioli doc che purtroppo non erano lì sotto il Dio Marte a festeggiare.  L’abbraccio del presidente Domenico Metelli è stato l’abbraccio della cittade tutta, per una Giostra che è già storia.

Ma ripercorriamo il film della Quintana della Rivincita sin dall’inizio, dalla prima tornata, quando ad uscire di scena per primo, è stato Mattia Zannori, ventiquattrenne di San Gemini, Generoso del rione La Mora, in sella a Perigal, purosangue inglese di 8 anni che è andato ad abbattere una bandierina all’altezza della tribuna figuranti. Fuori dai giochi anche il plurivittorioso Massimo Gubbini del rione Giotti in sella alla debuttante Annaurora, che fallisce il secondo anello da otto centimetri, andando così ad archiviare quello che resterà l’annus horribilis della contrada bianco celeste, dopo la morte di Wind of Passion nella sfida di giugno.

Alla seconda tornata accedono in otto, un piccolo record, che conferma l’ottima qualità della pista e la grande preparazione tecnica dei binomi in campo.

Nella seconda manche quintanara, esce di scena solo il rione Morlupo, il campione in carica nonché favorito, Lorenzo Paci su Lanunio, purosangue inglese di 6 anni, spizza il primo cerchietto da sei centimetri ed infrange così i sogni di vittoria del popolo rosa nero, che aveva fondate ragioni di sperare nella ‘coppiola’ dopo la vittoria nella Sfida di giugno.

Siamo alla terza tornata, alla finalissima, con sette rioni a contendersi il palio, opera postuma dell’artista folignate Giuliano Scarponi.

Al sesto posto finisce il Croce Bianca che manca il primo ed il terzo anello da cinque centimetri con un totale di 2.43.04; chiude a punteggio pieno il rione Cassero con 2minuti 47 secondi ed 85 centesimi piazzandosi quinto; quarto posto all’Ammanniti con 2.43.30; terzo gradino del podio per il Contrastanga con Luca Innocenzi sul debuttante Noè a 2.42.62 e approda al secondo posto il rione Spada con 2.41.98

Il rione Pugilli giostra per ultimo, essendo il binomio in vantaggio, ma il Moro Pierluigi Chicchini su Edward England, vincitore della sfida dello scorso anno, finisce per mancare due anelli e centrare una bandiera, scivolando così sino al settimo posto. Ma non sarà lui a lasciare il Palio al Badia, il Badia, come detto, se l’è strameritato con le sue forze.

Il priore Raoul Baldaccini ha scelto di dedicare la vittoria a tutto il rione “che per oltre trent’anni non ha smesso mai di crederci e di lottare” ma soprattutto – aggiunge Baldaccini – “dedico il palio a due grandi quintanari e badioli a cui purtroppo non ho fatto in tempo a regalare questa gioia, ovvero Pasquale Costa e Riccardo Martini”.

“Trentaquattro anni sono davvero tanti – racconta il cavaliere badiolo Cristian Cordari a Tuttoggi.info – si meritano davvero il palio, e ringrazio per questo tutto lo staff tecnico ed il priore Raul Baldaccini”.

I festeggiamenti sono durati sino a tarda notte, e domani, tutti di nuovo al lavoro per la Giostra della Sfida 2018 perché la macchina quintanara non si ferma mai.