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LA PROVINCIA RECUPERA 30MILA ETTARI PER FORME DIVERSE DALLA CACCIA AL CINGHIALE

Il recupero, per tutte le altre forme di caccia diverse da quella al cinghiale, di 30.000 ettari di superficie idonea a praticare l'attività venatoria è l'obiettivo ambizioso che la Provincia di Perugia ha trasformato in realtà. Dopo mesi di lavoro, infatti, l'Ente, in collaborazione con gli ATC e le associazioni venatorie, ha concretizzato una revisione dei settori dove praticare le caccia al cinghiale in forma collettiva. E' stato così recuperato territorio per circa 15.000 ettari nell'ATC 1 e circa 16.000 ettari nell'ATC 2, occupato dai settori della caccia al cinghiale e pronto per essere restituito alla altre forme di caccia già dalla prossima stagione venatoria.

“La Provincia di Perugia, già fin dall'inizio del nuovo mandato amministrativo – ha sottolineato il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi – si era posta come obiettivo quello di dare ad ogni forma di caccia il giusto spazio e lo stesso riconoscimento. Tale operazione si è concretizzata senza contrasti con le squadre di caccia al cinghiale che in molti casi hanno proposto tagli ai propri settori, anche maggiori di quelli ipotizzati. La maturità dimostrata dal mondo venatorio in questa occasione, così delicata e facilmente strumentalizzabile, ci fa ben sperare per una sempre migliore gestione dell'attività venatoria in armonia con il mondo agricolo ed ambientalista”.

Il lavoro di revisione condotto in modo articolato e impostato sui criteri dettati dalle vigenti normative, costituirà uno degli elaborati per la stesura dell'imminente Piano Faunistico Venatorio Provinciale.