Lavorano in Tribunale, ma non hanno diritto a ferie, maternità, previdenza. Niente assistenza sanitaria se si ammalano. Eppure, anche durante la pandemia da Covid, rischiano al pari dell’altro personale, compresi i togati. Per questo i magistrati onorari hanno scelto di protestare. Una protesta singolare, anche per la forma scelta: un flash mob, sabato 19 dicembre, alle ore 15, in piazza Matteotti a Perugia.
“Noi magistrati onorari – rivendicano – affrontiamo quotidianamente in udienza i rischi del contagio, al pari di tutti gli altri lavoratori del settore giustizia, ma con una intollerabile differenza: a chi si ammala non sono riconosciute le basilari tutele costituzionali del lavoro. Siamo stati definiti ‘volontari, precari, temporanei’; in realtà, da oltre vent’anni, lavoriamo tutti i giorni, e con totale dedizione al servizio dei cittadini con compensi inadeguati e senza diritto a ferie, maternità, previdenza e assistenza sanitaria, finanche durante la pandemia“.
E la risposta fornita dal ministro Bonafede all’interrogazione presentata sul tema dal deputato azzurro Pietro Pittalis, ha esasperato ancora di più i giudici onorari, già fortemente penalizzati nei loro diritti di lavoratori.
“Leggere la risposta del ministro della Giustizia – scrivono a questo proposito i giudici onorari di Perugia – ad una interrogazione parlamentare nella quale riferisce che ‘…l’opzione favorevole alla previsione degli onorari è legata altresì alla finalità di contenere il numero dei togati, pena la perdita di prestigio e la riduzione delle retribuzioni della magistratura professionale’ ci indigna profondamente. Ricordiamo al ministro che è anche grazie al nostro contributo che il sistema giustizia ancora funziona, come riconosciuto dalla stessa Magistratura togata e dalla classe forense dell’Umbria“.
I vice procuratori onorari di Perugia esprimono solidarietà e vicinanza alle colleghe palermitane Sabrina Argiolas, Vincenza Gagliardotto e Giulia Bentley, al collega di Parma Livio Cancelliere ed alle due colleghe napoletane, che hanno coraggiosamente intrapreso lo sciopero della fame. Nonché ai Colleghi di Palermo, Milano, Monza e Parma per le iniziative assunte in difesa di un trattamento dignitoso della categoria. Anche a Perugia si sta effettuando la staffetta del digiuno proprio in solidarietà dello sciopero della fame intrapreso dai colleghi.
Terminato infatti lo sciopero della fame a Palermo, continua la staffetta della solidarietà. Il gruppo di magistrati onorari ha iniziato a passarsi il testimone del digiuno dallo scorso 12 dicembre. Passaggio del testimone da Segni, 12-13 dicembre a Perugia 14-15, Roma 16, Perugia 17, Civitavecchia e Macerata 18, Latina 19, Terracina 20, Perugia 21, Velletri 22-23, Segni 24-25, Velletri 26-27, Civitavecchia 28, Perugia 29 – 30, Segni 31 dicembre e 1 gennaio, Cassino 2, Roma 6, Perugia 7-8 e Cassino il 13 gennaio. Staffetta del digiuno che a Perugia viene effettuata dai vice procuratori onorari.
Il gruppo dei magistrati onorari, intanto, è attento alle aperture manifestate dal Pd. L’annuncio di un nuovo tavolo per le trattative proposto fa sperare. È necessario trovare soluzioni per i 5000 magistrati onorari.
Ma la protesta dei magistrati onorari, a Perugia e in altre città d’Italia potrebbe portare ad altre clamorose iniziative in assenza di novità.
“Ci riserviamo di assumere iniziative, ulteriori rispetto al programmato flash mob – scrivono i vice procuratori onorari di Perugia – di fronte al protrarsi dell’inerzia del guardasigilli e del Parlamento“.