Spoleto ne ha viste di cose, che voi umani non potreste immaginarvi! Ed è da questo stupore, che ammanta la città del Festival da qualche giorno, che si deve ripartire per capire fino in fondo la portata della notizia che vuole una discendente della importantissima dinastia Saud, Norah Bint Saad Al Saud, nuova proprietaria dello Spoleto Calcio.
La gloriosa compagine sportiva spoletina, protagonista di stagioni calcistiche esaltanti (tipo quelle degli anni ’70-’80) ma anche di momenti di grande confusione societaria e tecnica, in periodi più recenti, ha compiuto ieri, 2 luglio, un passo che nessuno poteva immaginare.
Si parlava in città da molti giorni di questa eventualità di acquisto della squadra da parte di una principessa araba molto importante, ed in un luogo chiuso tra i monti, dove sono passati fior fiore-appassiti di finti sindaci, marchesi del Grillo, duchi senza stemma, contesse in calze elastiche e quaquaraquà, il fatto che una discendente della potentissima famiglia Saud decidesse di investire su una microscopica società calcistica di provincia, invece di comprarsi uno squadrone da paura (ce ne sono molti in vendita pare), ha lasciato guardinghi anche i più inguaribili e ottimisti teorici della terra piatta.
La principessa Norah Bint Saad Al Saud è stato il nome più cliccato su Google degli ultimi 5 giorni, da quando si è saputo che l’acquisto era stato perfezionato e che si sarebbe per questo tenuta una conferenza stampa di presentazione. Che il calcio sia una passione familiare di questo ramo dei Saud, lo si è scoperto solo ieri, perché ad alimentare le fantasticherie del borgo c’è stato il fatto che la principessa si occupa stabilmente di moda. Norah Al Saud è infatti la creatrice di una linea di moda araba e della Fashion Week di Dubai.
Moda e calcio sono stati anche un binomio fortunato in tempi non tanto lontani, ma la curiosità più grande è perché partire per una impresa, nuova o vecchia che sia, da Spoleto, in Umbria.
In conferenza stampa, aldilà delle parole di circostanza, i personaggi presenti al tavolo, al netto della principessa che comunque è materialmente colei che paga i conti, sono tutti addetti ai lavori, cominciando dallo spoletinissimo Direttore Sportivo, Alberto Del Frate (guarda la sua dichiarazione nel video), e dal Mister appena ingaggiato, Fausto Ricci. Lo staff è composto dal Direttore Generale della Società sportiva, Paolo Iapaolo, dal Presidente della società Massimiliano Pincione, braccio destro della principessa, anche lui con trascorsi calcistici al Pescara prima e, fra i dilettanti, al Grosseto nel 2015, quando rilevò il club toscano portandolo al secondo posto in serie D. Anche in quella avventura c’era con lui Iapaolo. La cosa al Grosseto fini presto, un paio d’anni, e con qualche strascico polemico per via di un mancato accordo sulla gestione dello stadio.
A guardarla in maniera terrapiattista la cosa sembra normale se non fosse che gli stadi (vedi caso Roma), spesso nascondono altri fini, magari quello immobiliare. Il che di per sé non rappresenta il “diavolo”, purché le intenzioni siano chiare e dichiarate.
Ma tornando al caso Spoleto, è lo stesso Iapaolo a dire le cose come stanno senza girare intorno agli eufemismi, “Spoleto è un brand molto conosciuto…”. E tutto il resto “è noia” direbbe il Califfo.
Tant’è che subito dopo, il braccio destro della principessa, Massimiliano Pincione, aggiunge: “trasformeremo la società da Asd a società di capitali”. Giusto per capire di che “macchina” si sta parlando.
Una ipotesi di lavoro potrebbe essere la seguente: scelgo una città con evidenti problemi economici generali, con un nome (brand) diffuso in tutto il mondo ed ancora sulla cresta dell’onda, e investo una cifra minima (non troppo e nemmeno poco) su uno dei settori ad alta visibilità, come lo sport. Creo insomma le condizioni per avere una business reputation, una reputazione affidabile. Se poi chi investe “campa del suo”, come si dice dalle nostra parti, allora il cerchio si chiude.
Non si può escludere poi che, se la principessa Al Saud si troverà bene a Spoleto, gli investimenti proseguiranno anche in altri settori.
In tutto questo i contatti con l’Amministrazione comunale, custode ufficiale del brand Spoleto, sono stati un paio e da considerare interlocutori. Un autorevole membro del Consiglio Comunale, presente alla conferenza stampa di ieri, in veste di osservatore e tifoso, ha detto off-records, “Stiamo a vedere, in ogni caso devono per forza parlare con noi…”, visto che il Comune avanza qualche decina di migliaia di euro di sospesi da precedenti gestioni. Sulla convenzione per lo stadio, poi, il discorso è apertissimo perché oggettivamente in quella posizione e per come sono le attuali condizioni della struttura, c’è davvero tanto da fare. La nuova società, nel frattempo, ha messo mano al decespugliatore e sta dando una ripulita per dare una parvenza di agibilità e perché dalle parti di casa della principessa le cose o si fanno bene o se non si fanno c’è la pena. Quale non lo diciamo.
E per dare subito un segnale concreto, ossia che si giocherà a pallone, la principessa Norah ha già deciso l’acquisto di due campioni, l’attaccante Alessandro Luparini (26 anni, in riconferma) e nelle prossime ore è atteso anche il sì definitivo del centrocampista Samuele Pigazzini (21 anni).
Insomma, se son rose, del deserto, fioriranno. Purché ci sia acqua in abbondanza. E in bocca al lupo allo Spoleto Calcio.
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Foto e video, Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)