Rifare l'Italia. Rinnovare il PD – Umbria
Noi “vogliamo bene al Partito Democratico”, proprio come la Presidente Marini ha sottolineato nel corso di un intervento durante l’iniziativa Rifare l’Italia. Rinnovare il PD. Lo spirito dell’iniziativa andava decisamente in questa direzione e la risposta di una sala piena, partecipe e attenta fino alla fine ha testimoniato che l’obiettivo è stato raggiunto. Abbiamo avvertito nell’aria una energia che non si respirava da tempo. Come organizzatori siamo estremamente soddisfatti e ulteriormente stimolati nel proseguire, dopo questa “prima tappa” umbra, il percorso all’interno della nostra Regione. Ricostruire un modello di sviluppo, realizzare un’Europa unita non solo attorno ad una moneta ma ad un nuovo patto sociale e di cittadinanza, elaborare un nuovo welfare, liberalizzare e insieme ridistribuire ricchezza, attuare un sistema fiscale che riconosca il merito e incentivi lavoro, studio e ricerca. Produrre cultura e innovazione. E’ questa la sfida della vita che come generazione, responsabilmente, non possiamo non accettare. E’ il momento che una ampia, compressa, fetta di “individui di buona volontà” si alzi dalla panchina e diriga il gioco in campo. Senza paura. In questa direzione crediamo che ogni iniziativa che si sta muovendo sia utile al partito democratico a patto che non ricada in una delle vecchie pratiche che vogliamo assolutamente abbandonare: quella della personalizzazione della politica, che apre la porta ad uno sterile leaderismo. C’è bisogno di una squadra all’altezza. Il rilancio del progetto del Pd passa attraverso una rifondazione morale e sociale del paese, un federalismo realmente solidale e una lotta costante alle rendite, di qualsiasi tipo: la mazzetta, il clientelismo, le mafie, la spesa pubblica improduttiva, l’evasione fiscale. Siamo convinti che il compito storico del Pd, la ragione stessa della sua costituzione, non e' semplicemente la costruzione di un'alternativa a questo governo, ma la chiusura di un intero ciclo ventennale e l'apertura di una nuova fase della vita del paese. Apprezziamo lo sforzo di rinnovamento e di promozione di una nuova classe dirigente che è in atto nel Pd, ma crediamo che occorra una svolta profonda per segnare una discontinuità – politica, culturale e programmatica. Una svolta che ha nelle fondamenta una cultura politica democratica affrancata dal peso del passato ed al tempo stesso capace di attingere alle risorse delle diverse storie e tradizioni che hanno dato vita al Pd. Usando una metafora informatica potremmo dire che il nostro obiettivo non è quello di formattare, ma di riavviare ed aggiornare il sistema.