“Va ben oltre il suo pur importantissimo obiettivo di curare i bambini, la valenza di questo protocollo d’intesa in quanto contribuisce concretamente anche alla creazione di una cultura di pace e di pacifica convivenza tra israeliani e palestinesi”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in occasione della firma a Tel Aviv, del rinnovo del protocollo d’intesa tra Regione Umbria e Centro per la Pace Simon Peres del progetto “Saving Children” per un periodo di tre anni. L’atto è stato sottoscritto dalla presidente Marini per la regione Umbria, e da Ron Pundak, direttore del Centro.
“L’Umbria – ha dichiarato la presidente – da sempre collabora, assieme ad altre regioni italiane, con il Centro Peres nato per volere del presidente Simon Peres con il chiaro obiettivo di contribuire “dal basso” alla creazione della pace in Medio Oriente. Grazie a questo specifico progetto oltre ad assicurare cure a bambini palestinesi in difficoltà, si aiutano israeliani e palestinesi a collaborare e cooperare. Medici, personale paramedico, famiglie di una parte e dell’altra sono così messi nella condizione di dover collaborare. La pace si costruisce anche così”.
Il progetto “Saving Children” o meglio definito “Salvare i bambini – La medicina al servizio della pace”, nasce nel 2004 ed è stato già rinnovato una volta in passato. Grazie ad esso circa 900 bambini, selezionati da un Comitato di 15 pediatri palestinesi, affetti da malattie non curabili nel proprio territorio, in collaborazione con il Centro Peres sono stati curati negli Ospedali israeliani di Tel Aviv, di Rambam ad Haifa e di Hedessa a Gerusalemme.
Il Centro Peres per la pace di Tel Aviv ha svolto in questi anni un ruolo di facilitazione dei contatti fra i medici israeliani e quelli palestinesi allo scopo di massimizzare l’efficacia e la rapidità degli interventi. Inoltre si è fatto carico degli aspetti logistici legati al trasferimento dei bambini e del familiare accompagnatore nonché del rilascio dei permessi di soggiorno. Il Progetto ha mirato ad assicurare ai bambini palestinesi l’accesso alle prestazioni altamente specialistiche non erogabili dal loro sistema sanitario. Gli ospedali israeliani hanno effettuato le prestazioni riducendo del 50% le tariffe relative al loro trattamento, il Centro Peres ha assicurato il pagamento delle tariffe praticate dagli ospedali israeliani utilizzando i fondi erogati dalle regioni italiane che hanno sottoscritto l’Accordo.