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La politica umbra sale e scende dal Frecciarossa

La politica umbra scende e sale dal Frecciarossa, a seconda che il biglietto sia stato fatto in quella o in quell’altra sede di partito e in quale città. Perché sul Frecciarossa si è avuta la conferma di quella che sarà una costante di questa legislatura umbra: per governare, insieme alla maggioranza politica, la presidente Tesei dovrà poter contare su quella trasversale territoriale.

Nuovo orario e revisionismo ternano

A scatenare la bagarre politil-territoriale l’impossibilità di prenotare sul sito di Trenitalia il Frecciarossa da Perugia a Milano a seguito dell’introduzione dell’orario invernale dal 16 dicembre. Un problema tecnico (e assurdo) di Trenitalia (a meno di due settimane dall’inizio del nuovo orario) che sarebbe stato bollato come tale, con qualche ironia e qualche imprecazione da parte degli utilizzatori del Frecciarossa, se non fosse intervenuto il neo assessore ai Trasporti, il ternano Enrico Melasecche, il quale ha espresso dubbi circa il fatto che il servizio da Perugia in futuro verrà mantenuto, visti gli alti costi a carico della Regione. E siccome i soldi a disposizione sono pochi, è il ragionamento di Melasecche, vanno utilizzati al meglio, “non solo per il capoluogo ma per tutto il territorio regionale”. Non dice Terni, ma il senso è quello: se il Frecciarossa ce l’ha Perugia, allora deve avercelo anche Terni, secondo il nuovo corso dell’Umbria dai due territori benedetta anche da Matteo Salvini.

Bori mette nel mirino un altro assessore

Parole che consentono all’attivissimo capogruppo del Pd Tommaso Bori di spostare per un attimo i cannoni dall’assessore Luca Coletto e puntarli sul collega di Giunta Melasecche, “71enne, dedito a numerosi cambi di partito, non eletto, ma ripescato il Giunta dalla presidente Donatella Tesei”.

Bori ricorda che i numeri del Frecciarossa sono andati ben oltre le aspettative, con una media di 160 passeggeri al giorno, per un totale di circa 50 mila utenti che hanno usufruito della linea, il triplo di quanti erano previsti inizialmente.

E soprattutto ricorda a Melasecche che chi siede nelle Istituzioni regionali non è chiamato a “fare gli interessi di uno dei 92 campanili”, ma a “rappresentare l’Umbria nella sua interezza”.

La pezza di Palazzo Donini

Nel dibattito social che ne segue (dove esponenti politici finiscono anche per dire, in modo superficiale e soprattutto errato, che il Frecciarossa è stato soppresso), si creano altre “maggioranze” a Perugia e a Terni. Come allo stadio.

Ma il danno è stato fatto. Tanto che da Palazzo Donini si è costretti ad intervenire, per cercare di mettere una pezza alle dichiarazioni dell’assessore Melasecche: il servizio del Frecciarossa che collega Perugia con Milano e Torino va precisato che il servizio è stato confermato e in via sperimentale, dal 16 dicembre sino a marzo, vedrà cambi di orari e destinazioni (con fermata a Milano Porta Garibaldi, Rogoredo e Rho-Fiera). Commentando che “le variazioni programmate sono proprio l’esempio tangibile che si stanno studiando soluzioni che possano offrire un servizio il più funzionale possibile alle esigenze dell’utenza”.

E quindi, prosegue la nota di Palazzo Donini, “in questa ottica vanno interpretate le dichiarazioni, emerse in questi giorni, in cui la Giunta, che ha già avviato una fitta interlocuzione con i gestori del trasporto, ha espresso la volontà di voler trovare anche altre soluzioni, simmetriche tra loro, così da poter avere una ampia gamma d’offerta che sia in grado di ottimizzare i collegamenti verso nord e sud. Appare evidente che, oltre al Frecciarossa per Milano e Torino, vi è la necessità di una serie di connessioni veloci e dirette verso mete e snodi ferroviari cruciali come Roma e Firenze”.

Insomma, una botte al cerchio e uno alla botte. Per non sconfessare nessuno, neanche l’assessore Melasecche, che nella nota non viene citato.

E soprattutto dando l’idea che sul tema dei trasporti (come per altri sui quali il centrodestra ha molto battuto in campagna elettorale) le scelte che contano verranno assunte in modo collegiale.