Non ce l’ha fatta la piccola Oriana, la bimba di pochi mesi che dopo un arresto cardiaco di un’ora, proprio nel giorno di Pasqua, era tornata miracolosamente in vita, dando speranza ai genitori ed a quanti si erano commossi per la sua storia. E proprio il papà, con un commovente post su Facebook, ha dato il doloroso annuncio: “Questo cuoricino ha lottato fino all’ultimo come un leone, ma il male l’ha portata via“.
Nei giorni di una festività di Pasqua segnata dall’emergenza Coronavirus si era consumato il dramma di questa famiglia perugina. Con la piccola Oriana, di nemmeno un anno, colpita da un male fulminante che, come ha scritto il suo papà, “le ha fatto impazzire il cuore“. Quel cuore che si era fermato, per quasi un’ora. Ma che, miracolosamente, aveva ripreso a battere. Il volo disperato in elicottero da Perugia ad Ancona, la speranza. Nonostante il miracolo del giorno di Pasqua, le condizioni della piccola erano però rimaste gravissime.
Sono seguiti giorni in cui si sono alternati momenti di speranza e di angoscia. Per i genitori e i familiari. Ma anche per le tante persone che si erano commosse di fronte a questa storia. E che hanno pregato per un lieto fine. Che però non c’è stato.
“Questo cuoricino – ha scritto il papà – ha lottato fino all’ultimo come un leone, per una lunga settimana in cui noi le stringevamo la mano ma in realtà era lei a stringere le nostre per infonderci coraggio, per darci il tempo di ricevere amore e forza dai nostri cari, dai nostri amici, dai medici, infermieri e tutto il personale dell’Utin di Perugia e della Rianimazione del Salesi di Ancona; anche loro hanno dato il cuore per questa bambina“.
Un post straziante, quello del papà di Oriana. Che però testimonia la forza di questa famiglia, che anche di fronte alla tragedia non dimentica quanti hanno cercato di aiutare la piccola Oriana a sopravvivere al male. Con la medicina, ma anche con l’umanità di cui due genitori hanno bisogno in simili momenti.
“Nella enorme tragedia, nonostante i sensi annebbiati, abbiamo visto la profondità dell’animo umano e ricevuto un calore difficile da descrivere che ci spinge a non smettere di credere alla vita come ad un dono immenso, anche quando ci mostra il suo lato spietato. La finestra del reparto sul mare di Ancona, la stanza di attesa come un’oasi per lo spirito, gli occhi dei sanitari che nonostante le mascherine vibravano nel dolore e affetto ogni volta che ci parlavano, la chitarra che ha suonato davanti al letto della nostra piccola per un attimo di paradiso condiviso… da soli siamo troppo poco, prendete il telefono, chiamate una persona a voi cara anche se non avete niente da dirle e trovate le parole, alimentate l’unica cosa inarrestabile di questa folle natura: l’amore. L’amore che gira, l’amore che dà speranza agli uomini, imperfetti e splendidi esseri umani”, prosegue il messaggio.
E allora i genitori di Oriana fanno appello alla solidarietà di quanti sono stati loro vicini, per un aiuto alle due strutture mediche che hanno cercato di vincere il male che ha colpito la loro bambina. L’Utin di Perugia e l’ospedale pediatrico Salesi di Ancona.
Per i quali sono state aperte due sottoscrizioni in nome della sfortunata Oriana Romizi:
Utin di Perugia: Associazione La Carica dei Prematuri odv
IBAN: IT15Q0623003088000030233263
Causale: Donazione in memoria di Oriana Romizi per la Rianimazione Pediatrica
Ospedale Pediatrico Salesi Ancona
Conto Tesoriere AOU Riuniti Ancona
IBAN: IT55L0311102600000000004017
Causale: Donazione in memoria di Oriana Romizi per la Rianimazione Pediatrica
“Ringraziamo tutti voi che ci siete stati vicini con i pensieri e le preghiere – scrive il papà di Oriana – la vostra forza ci è arrivata ben chiara e continuerà a farlo. Se qualcuno volesse fare un’opera di bene doni qualcosa ai reparti di terapia intensiva neonatale di Perugia e/o del Salesi di Ancona dei quali qua sotto vi scriviamo i riferimenti. Lì dentro lavorano uomini e donne che ogni giorno mettono una divisa e diventano angeli che salvano le vite del nostro futuro“.
Il messaggio si conclude con uno straziante saluto alla figlia: “Ci hai donato tanta vita Orianina meravigliosa. Ti abbiamo dato questo nome augurandoti di essere una combattente e lo sei stata sul serio. Ti hanno fatta anche volare in elicottero per farti continuare a lottare, adesso vola dove vuoi tu e dacci la forza con quel tuo dolce viso. Grazie amore“.