Claudio Bianchini
La ‘guerra socialista' finisce per coinvolgere direttamente anche il sindaco Nando Mismetti, nel mirino del 'fuoco amico'. Una patata bollente, anche perché ormai è chiaro che la resa dei conti all’interno del Psi sarà senza esclusione di colpi. Il quadro ad oggi è ben chiaro: i vertici regionali del Partito socialista – ovvero il segretario umbro Aldo Potenza e l’assessore regionale Silvano Rometti – ed il gruppo consiliare di Foligno – composto dal neo capogruppo Roberto Ciancaleoni ed Emiliano Belmonte – vogliono la destituzione immediata del vicesindaco Massimiliano Romagnoli. Varie le strategie, diversi motivi ma fronte compatto ed obiettivo comune, a costo di battere i pugni sul tavolo. Venerdì alle 21.15 all’Holiday Inn, verrà ufficialmente costituita la sezione folignate “Pietro Nenni” con l’insediamento del nuovo direttivo e la successiva elezione del segretario cittadino. All’evento saranno presenti i vertici regionali e locali, il sindaco e le altre forze della coalizione di centrosinistra. Un’occasione che servirà a fare il punto della situazione politico istituzionale, ma soprattutto per lanciare pubblicamente a Mismetti l’invito di destituire il suo braccio destro. In pole position per l’ingresso in giunta, lo stesso Emiliano Belmonte. Tra i ‘papabili’ anche il capogruppo Roberto Ciancaleoni, che è pur sempre il primo dei non eletti nelle file socialiste in Consiglio regionale. Belmonte vicesindaco? Non è detto. Occorre tener conto che Foligno è la terza città dell’Umbria, seconda della provincia, ed inoltre il peso politico del PSI è cambiato e comunque Romagnoli riportò ben 658 preferenze personali, praticamente un terzo del totale della lista, che raccolse 2035 voti. Si potrebbe concludere un accordo che veda come risarcimento, quantomeno un ‘assessorato di peso’ rinunciando magari alle deleghe attualmente affidate a Romagnoli. Nel gruppo farebbe così ingresso l’avvocato Maria Cristina Santevecchi, attualmente nominata nel consiglio d’amministrazione dell’Afam, e prima dei non eletti con ben 103 preferenze. Si apre quindi la strada verso il rimpasto di giunta, con tanto d’indicazione di un nuovo vicesindaco. Una matassa difficile da sbrogliare, specialmente a poco più di un anno dalla fine della legislatura. In caso contrario, il gruppo del Psi sarebbe pronto all’ostruzionismo in Consiglio comunale. Voci di corridoio parlano pure di una consigliera piddina, di ‘forte estrazione socialista’ che sarebbe ‘particolarmente interessata’ all’operazione di rilancio del Psi, in giunta, in consiglio comunale e nella città. Insomma, ormai la grana socialista è una grana per l’intera maggioranza.