L’avvocato Paolo Santoni, legale e dirigente della Marconi Monini Pallavolo, ha ricevuto il mandato della società gialloblu di verificare la posizione di quattro atleti per il comportamento tenuto nel corso del campionato, atteggiamenti che, a detta dei dirigenti, avrebbero creato un danno di immagine al club e forse compromesso lo stesso torneo di A2. Il legale è già al lavoro per stabilire se ricorrono i presupposti per adire le vie legali nei confronti dei quattro, tra i quali ci sarebbero almeno due dei tre stranieri in forza alla formazione spoletina. Se gli atleti dunque pensavano che gli avvertimenti ricevuti durante il campionato non avrebbero avuto seguito, dovranno ben presto ricredersi.
Esce così allo scoperto una situazione deleteria, condizionata da alcuni giocatori che non avrebbero avuto molto a cuore le sorti della squadra. Tartaruga, Poco Loco, discoteche nel perugino: sono questi i locali che i quattro frequentavano, anche due giorni prima di gare importanti. Come l’ultima della stagione in quel Verona. Nella notte infatti fra mercoledì e giovedì sarebbero stati notati, fino a mattina presto, darsi alla pazza gioia in un locale del capoluogo di regione. Peccato che i singoli contratti non prevedessero molte clausole, anche se appare evidente che un comportamento pubblico consono al ruolo di ogni ‘lavoratore’ è una di quelle regole non scritte ma dai più praticate.
La questione stipendi – in città i soliti detrattori hanno cominciato a far circolare la voce che la causa servirebbe ad evitare il pagamento degli stipendi (per 7/10mi già liquidati). Ma la notizia appare priva di fondamento, dal momento che la società ha inviato una lettera di compiacimento a tutti gli atleti per la prova fornita nel campionato. Tutti, ovviamente, meno che ai quattri finiti nel mirino
L’ipotesi ripescaggio – il consiglio direttivo segue con attenzione l’evoluzione delle sorti di Milano (A1) e Corigliano Calabro (A2) la cui eventuale mancata iscrizione comporterebbe il ripescaggio della Olio Monini in A2. Le ipotesi di ritornare in A sono elevate, anche se a frenare gli entusiasmi ci sarebbe più di un problema..
Le difficoltà economiche – inutile nascondere che la società non versa certo in acque tranquille a causa di una scarsa attenzione dei privati, così come delle istituzioni locali. A questo si aggiunga che per il prossimo campionato si dovrà aumentare il capitale sociale a 80mila euro e presentare una polizza fidejussoria bancaria di 100mila euro.
La brutta figura della politica – si scpre così che, a dispetto di quanto promesso dalla politica (che aveva garantito un forte impegno, incluso il versamento del gettone di presenza dei consiglieri comunali), la società non ha ricevuto un solo euro. Fu l’arcivescovo Fontana, nel corso della riunione di un anno fa con i tifosi, a dare una “scossa” ai presenti annunciando che avrebbe donato il proprio stipendio: detto, fatto. Pochi giorni dopo, infatti, la società ha ricevuto da monsignor Fontana l’assegno pari ad una mensilità. Con tanto di busta paga allegata, per dimostrare fino in fondo il proprio gesto. La dichiarazione dell’arcivescovo portò la politica presente all'inizitiva ad uscire allo scoperto. Ma nelle casse del club non è arrivato nulla, nè dal comune, nè dai consiglieri comunali. Anche se, vale evidenziarlo, alcuni di questi hanno sostenuto privatamente la ‘causa’.
La riunione di oggi – Poco fa si è concluso il direttivo della Marconi nel corso del quale i dirigenti hanno fatto il punto della situazione e cominciato a valutare i giocatori a cui chiedere di rimanere a Spoleto.