“Un affresco collettivo, un viaggio nel tempo raccontato attraverso i volti impressi sulle fotografie”: l’assessore allePolitiche Culturali e Sociali Andrea Cernicchi ha definito così la mostra fotografica “La memoria nei cassetti – Perugia 1944/1970”, promossa dall’assessorato alle Politiche Culturali e Sociali e allestita presso gli spazi espositivi del Museo civico di Palazzo della Penna. L’esposizione, curata da Alberto Mori, in collaborazione con Luigi Petruzzellis, è stata inaugurata oggi pomeriggio dal sindaco Wladimiro Boccali e dall’assessore Andrea Cernicchi. Questa mattina, invece, in una anteprima per la stampa l’assessore Cernicchi ha sottolineato che la mostra è un “tassello significativo nel percorso di PerugiAssisi Capitale Europea della Cultura 2019”. “L’esposizione è uno straordinario racconto della città, della sua evoluzione, delle sue trasformazioni nel tempo che completa a arricchisce le precedenti mostre “Un viaggio nel tempo e nella memoria” con la curatela del Professor Grohmann che raccontava Perugia a cavallo del XIX e XX secolo, e “Fotoreporter Perugia” guidata da Alvaro Fiorucci, Federico Fioravanti e da Alberto Mori centrata sulla storia recente. Con “La memoria nei cassetti” si esplora il periodo che va dal 1944, anno della Liberazione di Perugia, al 1970, anno della nascita della Regione Umbria”. L’assessore ha spiegato che il progetto, pensato insieme al sindaco Boccali, nasce “dall’idea di realizzare un percorso narrativo costruito sui ricordi individuali assunti come elementi per costruire un grande affresco collettivo. Abbiamo così chiesto ai nostri concittadini di portarci le “fotografie nei cassetti”, quelle tenute nelle scatole in fondo agli armadi o in album polverosi, che raccontano la storia di tutti i giorni, vista dai protagonisti diffusi, non narrata dalle fonti istituzionali o ufficiali”. Immediata la risposta di cittadini, commercianti, enti e istituzioni: “circa 160 prestatori per 350 fotografie in mostra. Si tratta, per la maggior parte, di materiale inedito, un inestimabile patrimonio personale – ha aggiunto Cernicchi – messo a disposizione della collettività, come memoria condivisa a formare un edificio architettonicamente armonioso”. “La memoria nei cassetti – si legge nella nota di presentazione a nome del sindaco Boccali e dell’assessore Cernicchi – è un progetto culturale di ampio respiro, non solo dunque una narrazione per immagini; il senso di tale operazione è quello di riportare al centro dell’attenzione la comunità cittadina nelle sue molteplici e svariate articolazioni, stimolando la riflessione su un particolare periodo storico, caratterizzato da incalzanti e radicali trasformazioni in campo sociale, urbanistico, economico e culturale. L’operazione va anche considerata nel suo potente impatto emotivo: la storia viene esemplificata da volti, i lavori, le feste, i momenti collettivi e le esperienze individuali che costituiscono quel magma vitale nel quale si inseriscono i grandi eventi epocali”. L’assessore ha ricordato che la mostra è dedicata al dottor Guido Lemmi, collezionista di memorie cittadine e appassionato di fotografia, scomparso di recente. Cernicchi ha, infine, ringraziato, oltre ai prestatori delle fotografie, anche “gli sponsor (Liomatic, Unipol, Dimensione Cartesio, Cartesio Energia, TLM) partner preziosi per la promozione di eventi culturali”, il curatore Mori e lo studioso Luigi Petruzzellis che “di Alberto Mori è stato puntuale collaboratore”, gli sponsor tecnici Umbria Mobilità e Sistema Museo, Futura Editrice per il catalogo. Anche Mori ha espresso apprezzamento per la generosità dei prestatori delle fotografie che “con un atto di grande fiducia verso l’Amminsitrazione comunale hanno reso possibile la mostra”. Ha poi parlato del catalogo che è arricchito di quattro importanti contributi: “la mostra è corredata da un catalogo comprensivo di quattro saggi critici, affidati ai professori Alberto Grohmann, Mimmo Coletti, Claudio Carnieri e Tullio Seppilli, intellettuali da considerare vero e proprio patrimonio collettivo, il cui apporto permetterà ai lettori di avere una comprensione profonda di aspetti fondamentali della trasformazione della ci ttà”. La mostra resterà aperta dal 27 novembre al 4 marzo prossimi, a Palazzo della Penna. Dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00; il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 19.00. Tutte le domeniche alle 11.00 e alle 16.00 sono previste visite guidate su prenotazione.
Foto di Stefano Dottori