La MaMa Spoleto Open, torna la ricchissima scena Fringe spoletina in occasione del Festival dei 2Mondi/ Ft - Tuttoggi.info

La MaMa Spoleto Open, torna la ricchissima scena Fringe spoletina in occasione del Festival dei 2Mondi/ Ft

Redazione

La MaMa Spoleto Open, torna la ricchissima scena Fringe spoletina in occasione del Festival dei 2Mondi/ Ft

Sab, 22/06/2013 - 09:13

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Nuovi ponti collegano Spoleto con New York, Parigi, Bruxelles, Seoul, ma anche con la Pergola di Firenze e l'Accademia d'Arte Drammatica di Roma. Dopo il successo dello scorso anno ‒ con oltre 500 artisti in programma – torna La MaMa Spoleto Open. La manifestazione Fringe di Spoleto si consolida grazie a nuove collaborazioni nazionali e internazionali e crescendo riscopre le sue radici. Il programma 2013 punterà quindi su Internazionalità e Residenze, parole chiave del lavoro di Ellen Stewart, la fondatrice del La MaMa Theater di New York, che dall'86 scelse Spoleto per dar vita alla sede europea del suo teatro.

La MaMa Spoleto Open 2013 ospiterà molti dei gruppi che hanno lavorato in residenza a La MaMa Umbria. Un'edizione che punta meno sulla quantità e più sulla qualità: non tanto una vetrina di spettacoli, ma piuttosto una rete di progettualità internazionali. Le compagnie vengono accompagnate in un processo creativo complesso: la presentazione del lavoro a Spoleto costituisce una tappa di un percorso più ampio.
“Questa manifestazione ha avuto nella scorsa edizione il forte sostegno dell’assessore Vincenzo Cerami, purtroppo dopo l’estate con la sua assenza, ci siamo sentiti un po’ abbandonati. Forse ci sono state delle incomprensioni con l’ufficio cultura, ma siamo di nuovo qui” Con queste parole, Andrea Paciotto, direttore artistico de La Mama Spoleto Open, apre la conferenza stampa di presentazione. “Il nostro scopo è rendere la città sempre più accogliente – continua Paciotto – una città animata e creativa, coinvolgendo sempre più il tessuto sociale. Attraverso le residenze artistiche vogliamo con forza presentare l’idea che anche Spoleto può essere una città di cultura: non solo ospitare cultura ma anche produrre cultura. Abbiamo ospitato degli artisti e i loro lavori saranno presentati in questa edizione. Questo è un punto di forza per noi e per Spoleto,vorremmo che la città riconoscesse di più questo fattore di produzione artistica.”

Durante il Festival dei 2Mondi le attività si svolgeranno presso lo spazio del Cantiere Oberdan, situato in Piazza San Gabriele dell’Addolorata, dietro Piazzetta dell'Erba. Qui si potranno vedere alcuni dei lavori sviluppati nel corso di questi mesi.

Ci saranno poi nuove importanti iniziative che coinvolgono la città di Spoleto come per esempio De Place, il ricco programma di eventi nella Piazzetta dell'Erba realizzato in collaborazione con i Commercianti del Borgo. Un sodalizio quello tra cultura e città che si fa sempre più profondo nelle azioni concrete e nelle sinergie, come questa che trasformerò la piazzatta in un palcoscenico in cui sarà creato un punto di accoglienza, per favorire lo scambio fra artisti e spettatori. E a settembre si svolgeranno i Fringe Days: le giornate finali di un concorso destinato a selezionare gli spettacoli per i progetti della prossima stagione. In quell'occasione sbarcheranno a Spoleto decine di lavori scelti tramite apposito bando.

Una prestigiosa collaborazione è stata avviata con il teatro della Pergola di Firenze, dove è attivo il progetto Florence for Fringe. Un ricco accordo fra Firenze e Spoleto, nato a seguito di un incontro a Palazzo Vecchio fra i rispettivi assessori alla cultura, Sergio Givone e Vincenzo Cerami. Appena premiato con il David di Donatello alla Carriera, Cerami è stato fra gli iniziatori della manifestazione fringe di Spoleto. Il progetto fiorentino è una proposta per giovani artisti ‒ realizzata in collaborazione fra Pergola, Comune e l'associazione Cultcube ‒ che offre in premio l'invito al Fringe Festival di Edimburgo. Quest'anno il vincitore del concorso, Maurizio Lombardi, presenterà il suo spettacolo anche a Spoleto (3-6 luglio) prima di arrivare a Edimburgo (2-26agosto), mentre un lavoro sviluppatosi a La MaMa ‒ Oceania, del coreografo Afshin Varjavandi ‒ andrà in scena alla Pergola.

Caterina Carpinella dell’associazione Cultcube presente in conferenza stampa, per il progetto Florence for Fringe commenta: “Per una città come Firenze è fondamentale collegarsi con una città che ha un tessuto produttivo più contemporaneo. Per noi collegarsi con Spoleto è una grandissima opportunità, così come lo è stato il collegamento con il Fringe Festival di Edimburgo. Sono molto felice di essere qui – aggiunge – anche per portare il saluto di Riccardo Ventrella, direttore del teatro de La Pergola di Firenze e dell’Assessore alla Cultura di Firenze Sergio Givone. Il nostro scopo sarebbe portare in Italia il modello culturale e pro del Fringe di Edimburgo. Il nostro paese non investe su un settore che invece sarebbe di grande importanza. A Edimburgo sono riusciti anche a incrementare il reddito pro capite, tramite il festival.”
Fa eco alle parole di Andrea Paciotto e di Caterina Carpinella la dichiarazione dell'Assessore all'Istruzione del Comune di Spoleto, Battistina Vargiu: “Condivido quello che ha detto Andrea Paciotto: questo è il momento giusto per far riappropriare la città di Spoleto della produzione artistica. D’altra parte qui siamo in un luogo che si chiama Cantiere Oberdan. Lo scopo è proprio elaborare spettacoli, questo un luogo simbolo dove si elabora cultura. Salutiamo Firenze, siamo molto felici di questo scambio fortemente voluto da Cerami e ci auguriamo che sia l’inizio di un progetto continuo.”
Presenti in conferenza stampa anche alcuni artisti che parteciperanno all'edizione 2013 come Roberto Cavosi, autore e interprete di Don Giovanni e Virginia Ryan autrice della mostra esposta al Cantiere Oberdan.

Gli Spettacoli dell'Edizione 2013

La MaMa Spoleto Open si apre dunque il 28 giugno con le marionette de La Capra Ballerina, la compagnia di Laura Bartolomei e James Davies, molto attiva anche in Corea, Messico, Belgio e Stati Uniti. Proporranno Dorme e La fata e il carbonaio (28-30 giugno). Da una parte i sogni e gli incubi di una bambina addormentata, dall'altra l'incontro, tratto da una fiaba coreana, fra una creatura sovrannaturale e un essere umano. La tecnica è quella inventata da Vladimir Zakharov, un ingegnere siberiano che da anni ha deciso di dedicarsi alla creazione delle marionette. “Ogni volta che vedevo i suoi spettacoli piangevo – racconta Laura Bartolomei ‒ un giorno mi ha parlato, e poi mi ha insegnato la sua tecnica”. Tramite una complicata rete metallica, l'artista riesce a controllare anche i minimi movimenti delle sue creature, anche tutte le dita delle mani, riuscendo a comunicare emozioni profonde.

La compagnia in output, residente a Bruxelles, presenterà Ni una más, un testo di Mia Parissi che riprende nel titolo il noto slogan di Susanna Chávez per dire basta al femminicidio (5-7 luglio). In scena l'attrice Giovanna Scardoni, reduce da una lunga tournée internazionale con L'Européenne, coprodotto dal Napoli Teatro Festival. Indossa un costume fatto di cocci che cadono progressivamente a terra dove si accatastano alle centinaia di pezzi di vasi o coppi rotti che ricoprono il pavimento. La giovane regista Nerina Cocchi e la scenografa Giulia Pecorari hanno interpretato così lo straziante racconto della protagonista. “Parla delle ossa che si spezzano nella società – scrivono per presentare il lavoro ‒ Parla di occhi verdi che trapassano il cuore, della bellezza dello spirito umano che ci anima, e ci eleva, tutti”.

Unisce Oriente e Occidente Love And Dreams, Painted With Songs (9-12 luglio), un progetto realizzato dai coreani Singing Actors (Seoul) insieme alla Cole Laptop Ensemble, (Los Angeles). I “cantanti attori” si sono già esibiti in varie occasioni al Teatro Nazionale coreano: dopo una formazione di cantanti classici, stanno cercando hanno cercato un modo di presentare il repertorio operistico classico. I musicisti californiani vantano recenti esibizioni al Soundwalk 2012 e al MERGE Festival a Long Beach e sperimentano i confini fra tecnologie del suono e arte contemporanea. Insieme presentano una serie di brevi vignette musicali: alcuni brani operistici della tradizione vengono riletti con particolari ambientazioni sonore create dal Cole Laptop Ensemble, mentre i Singing Actors le accompagnano con scene impressionistiche scritte dal regista Byungkoo Ahn. Questi quadri non narrativi presentano momenti di vita vissuta, che prendono ispirazione da un personaggio, o un’idea, presi in prestito dalla più nota letteratura musicale.

Tornerà a Spoleto anche il gruppo di Idiot Savant, già presente l'anno scorso con Shitz – pane, amore e… salame di Hanock Levin. Questi giovani usciti dalla scuola del Piccolo teatro di Milano si sono già fatti apprezzare in Italia aggiudicandosi numerosi riconoscimenti. Ora propongono Il marito smarrito, una libera rilettura del George Dandin di Molière, ambientata in una scenografia fatta di una casa giocattolo – la dimora del protagonista – e un pratino finto, che generano un'atmosfera straniante su cui si inseriscono le musiche e i costumi anni Sessanta (9-12 luglio). La storia dello sventurato matrimonio fra un contadino ricco e una nobile decaduta, tra i continui tradimenti di lei e le inutili lamentele di lui, torna in scena con colori nuovi, ma conservando inalterati i tratti principali del capolavoro di Molière, peraltro poco rappresentato in Italia.

Dall'incontro fra il drammaturgo Roberto Cavosi e il compositore e pianista Alessandro Sgobbio nasce Don Giovanni (13 luglio). Il noto autore rappresentato da vari teatri Stabili italiani e il pluripremiato pianista jazz residente a Parigi hanno rileggono insieme uno dei miti più amati dall'arte nostrana. Il loro Don Giovanni si sviluppa infatti in una New Orleans di fine Ottocento, tra i barconi di schiave nere e il raffinato quartiere francese, per spostarsi nella Shanghai coloniale degli anni ’30 tra banche, miniere e fumerie d’oppio, e per concludersi ai giorni nostri nel braccio della morte di una prigione californiana, dove i fantasmi dei carcerati sono assai simili ai capricci di Goja. La storia è un grande affresco epico dove la figura di Don Giovanni trova un’evoluzione alla sua tradizione letteraria del tutto inaspettata. La musica riprende alcuni brani del noto “Don Giovanni” di Mozart, per poi svilupparsi in melodie jazz e contemporanee in un bilanciamento paritetico con le parole.

Lo spettacolo di Maurizio Lombardi, Pugni di zolfo, è un intenso monologo che racconta tutto il dolore delle zolfare siciliane di fine Ottocento (3-6 luglio). Lombardi, che vive a Roma dove è attivo anche al cinema e in televisione, racconta la storia dell’infanzia di un pugile, tra sogni, paure e giochi per sfuggire alla morte e alla discesa nell’inferno della zolfara. Qui i “carusi”, bambini di sette-otto anni, si spezzano la schiena per portare in superficie lo zolfo, la nuova ricchezza della Sicilia. Ispirato a un testo del poeta siciliano Ignazio Buttitta, A li matri de li carusi, lo spettacolo è una denuncia amara, colorata dai mille personaggi incarnati da Lombardi.

In programma anche numerose mostre che vedranno esposti i lavori di artisti come Virginia Ryan, con il suo Shift/Rue Du Commerce, Sylvestre Zorozo Bruly Bouabre, con Opere su Carta 2010/13, La Mayou.

In questa edizione verranno inoltre attivate collaborazioni con l’Accademia di Arte Drammatica di Roma, che svolgerà un laboratorio presso il Cantiere Oberdan, e una serie di conferenze/dialoghi sull’arte del teatro organizzati con la collaborazione dell’ITI Italia. E come ogni anno a La MaMa Umbria si terranno i consueti workshop di alta formazione per attori, registi e drammaturghi.

Il programma completo sul sito ufficiale de La MaMa

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