Categorie: Eventi Foligno

La 'Madonna di Foligno' è tornata a casa / In anteprima le foto della tela ricollocata in Sant'Anna

Claudio Bianchini

Dopo ben duecentosedici anni, la Madonna di Foligno è tornata nella 'sua casa' e si è di nuovo mostrata in tutto il suo originario splendore alle suore del Monastero di Sant'Anna. Oggi pomeriggio, le religiose che continuano ad abitare e pregare in questo sacro luogo, la guardavano con la stessa emozione e con la profonda mistica ammirazione, che le loro sorelle le riservarono sin dal lontano 1565. Un legame forte più del tempo quello che si è subito rinsaldato tra l'opera di Raffaello e la sua città. Una Madre che torna a trovare e in qualche modo a benedire i suoi figli, la sua comunità, civile e religiosa. I presenti che hanno avuto la fortuna, il privilegio, di assistere alle operazioni di ricollocazione hanno avuto la netta sensazione di prendere parte ad un evento storico, che rimarrà per sempre impresso nella vita di ciascuno e nella storia dell'intera città. In prima fila, il vescovo Monsignor Gualtiero Sigismondi deus ex machina dell'evento, con lui il sindaco Nando Mismetti ed il presidente dell'ente Giostra della Quintana Domenico Metelli. Grande mobilitazione di autorità e di forze dell'ordine, per assicurare condizioni di sicurezza di massimo livello. Il quadro, dopo l'accurata opera di restauro, è tornato a risplendere come non mai. Come se Raffaello avesse appena terminato di dargli l'ultima pennellata. Un'opera che, come ha detto un'anziana suora con le lacrime agli occhi, sembra davvero brillare di luce propria, una luce speciale 'capace di illuminare anche l'anima'. E proprio le suore del monastero delle Contesse della Beata Angelina lo hanno sempre difeso e custodito in tutti i modi. Si opposero alle ripetute richieste d'acquisto, negando l'opera raffaellesca persino a Cristina di Svezia e ancor prima alla Gran Duchessa di Toscana. Oggi la 'loro Madonna' è di nuovo tra loro. Nessuno si lascia scappare la parola miracolo, sarebbe troppo, ma tutti l'interpretano come un chiaro 'segno divino'. Quella tela è tornata a Foligno, seppure per pochi giorni, ma è tornata. L'importante è questo, la storia è stata riscritta.