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La Lega boccia il dott. Bori: non vacciniamo prima i politici | La replica: serve a battere la paura su Astrazeneca

La Lega Boccia la proposta del dott. Tommaso Bori, che in qualità di medico e di capogruppo del Pd in Consiglio regionale si era offerto di vaccinare colleghi e sindaci, pubblicamente, per battere paure e scetticismo sul vaccino di Astrazeneca.

Ora arriva la risposta del gruppo consiliare del partito di Salvini: “Il gruppo Lega Umbria non condivide l’iniziativa del Partito Democratico che ha proposto di vaccinare i rappresentanti delle istituzioni, partendo da sindaci, consiglieri e assessori regionali” è la replica del capogruppo Stefano Pastorelli, insieme ai consiglieri Valerio Mancini, Eugenio Rondini, Paola Fioroni, Daniele Nicchi, Francesca Peppucci, Daniele Carissimi.

La Lega: prima le categorie a rischio

“Prima dei politici – sostengono – è urgente immunizzare e mettere in sicurezza le categorie più a rischio come anziani e fragili e quelle più esposte a rischio contagio come i caregiver o i dipendenti dei supermercati, ad esempio”.

Non un rifiuto dettato dalla paura verso il vaccino, chiariscono i consiglieri della Lega: “Ci fidiamo della scienza e dei nostri medici e invitiamo i cittadini umbri a fare altrettanto, superando la diffidenza riguardo l’effettiva affidabilità ed efficacia del vaccino e rigettando qualsiasi tipo di teoria negazionista. Apprendiamo della decisione dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, di dare il via libera alla somministrazione di Astrazeneca reputandolo ‘sicuro ed efficace’ e siamo certi si possa fin da subito recuperare il tempo perduto e riprendere a pieno ritmo la fase di vaccinazione anche attraverso il recall delle persone che hanno saltato la somministrazione già programmata in precedenza”.

La Lega ricorda che dal 1° aprile inizierà la fase di prenotazione e somministrazione del vaccino per le categorie fragili.

La replica di Bori

Immediato il commento di Bori: “Prendiamo atto della decisione del gruppo della Lega di non sostenere l’ipotesi di una seduta vaccinale pubblica destinata ai rappresentanti delle istituzioni regionali al fine di rendere ancora più esplicito che il siero AstraZeneca è sicuro e che è necessario tranquillizzare la popolazione attraverso esempi concreti. Spiace constatare che le motivazioni di questa scelta siano del tutto prive di fondamento dal momento in cui si dice di dare priorità ai fragili e agli anziani a cui, però, il vaccino AstraZeneca non sarebbe comunque destinato”.

“Ricordando ai colleghi della Lega – prosegue il capogruppo del Pd – che l’atto votato in favore della vaccinazione delle categorie più fragili è stato da noi promosso e impegnava gli stessi consiglieri a rendere nota la propria vaccinazione al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, ritengo che questa iniziativa si inserisca in questo ambito, reso ancora più sensibile dalla notizia che centinaia di cittadini ancora oggi si rifiutano di sottoporsi al vaccino Astrazeneca”.


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