Nella tarda serata di ieri L.E., tunisino, anno 1983, ha parcheggiato la sua Fiat Punto nel piazzale davanti alla questura. Ha suonato più volte il clacson, poi è sceso dall’auto, visibilmente alterato, e ha cominciato ad urlare di esser vittima di una persecuzione giudiziaria. In palese stato d’ebbrezza, tanto che successivamente è emerso all’alcoltest un valore doppio rispetto a quello consentito, ha affermato che la giustizia italiana lo ha punito troppo severamente, dopodiché si è cosparso di benzina e ha mostrato agli agenti, che nel frattempo gli si erano avvicinati, una bottiglia semicolma del medesimo liquido e un accendino.
Ha minacciato di dar fuoco a se stesso e a chi lo avesse in qualche modo ostacolato. A questo punto, i poliziotti presenti e l’Ispettore di turno, hanno innanzitutto allertato i vigili del fuoco e poi hanno intrapreso un dialogo serrato con lo straniero. In particolare, parlando con pacatezza a L.E., offrendogli la massima disponibilità ad aiutarlo e badando di non contraddirlo mai, l’Ispettore, coadiuvato da un operatore delle Volanti, è riuscito a calmarlo e a fare in modo di far trascorrere il tempo necessario per l’arrivo dei Vigili del Fuoco.
Successivamente, vista la presenza dei Pompieri pronti ad intervenire, ha insistito per fargli gettare la bottiglia e l’accendino, che, dopo alcune esitazioni, lo straniero lo ha fatto. Quindi l’uomo è stato soccorso e condotto in Ospedale per una visita generale ed un colloquio con lo psichiatra; al termine non ne è stato disposto il ricovero.
Lo straniero nel 2011 era stato arrestato per droga e proprio ieri gli è stato notificato un provvedimento di affidamento in prova ai servizi sociali. A tarda notte L.E. è stato quindi denunciato per i reati di procurato allarme, minacce a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e guida in stato d’ebbrezza alcolica e gli è stata ritirata la patente di guida.