Al Comune di Foligno i conti non tornano. Ma a preoccupare, non sono quelli contabili – che tutto sommato, sostanzialmente reggono – quanto invece quelli politici.
Il 24 maggio andrà in aula il bilancio di previsione 2016 e la coalizione Mismetti, ad oggi, non dispone più della maggioranza necessaria per farlo passare.
Il cartellino giallo è già stato platealmente alzato ieri sera, quando la commissione bilancio ha bocciato l’atto contabile. E non è stata un’imboscata delle opposizioni, quanto una sorta di ‘eutanasia politica’ dello stesso centrosinistra.
La nave navigava già a vista ed in acque burrascose: in più di un’occasione, a salvare la maggioranza era stato il voto decisivo di Elio Graziosi, ex consigliere del Partito Democratico ora confluito nel gruppo misto, che aveva comunque annunciato di non garantire sempre e comunque fedeltà all’amministrazione comunale.
Tanto tuonò che piovve: ieri sera in commissione era assente il cosiddetto ‘terzetto dei dissidenti’ composto da Roberto Ciancaleoni capogruppo dei Socialisti Riformisti, Lorenzo Schiarea capogruppo del Movimento per Foligno e Moreno Finamonti consigliere del Partito Democratico. Proprio le loro ripetute assenze in Consiglio comunale avevano e stanno mettendo a rischio la tenuta dell’esecutivo folignate.
Il colpo di scena, o meglio, i colpi di scena sono stati però: il voto contrario di Graziosi e l’astensione di Lorella Trombettoni, da tempo ‘battitrice libera’ piddina.
Risultato del voto in commissione: sette voti favorevoli con Allegretti, Bellagamba, Gubbini, Falasca, Lazzaroni, Mariani del Pd, e Tortolini di Foligno Soprattutto; sette voti contrari di Ugolinelli di Amoni Sindaco, Filipponi di Impegno Civile, Meloni di Forza Italia, Piccolotti di Sel, Romagnoli di Obiettivo Comune, Savini del Movimento Cinque Stelle e – per l’appunto – l’ex Pd Graziosi. A ciò si è aggiunta l’astensione della Trombettoni. Situazione, comunque, creatasi anche per le consuete assenze degli esponenti di centrosinistra, Ciancaleoni, Schiarea e Finamonti.
La crisi è servita. Siamo alle prove generali di implosione.
Se la cosa si dovesse ripetere in Consiglio comunale il bilancio verrebbe bocciato, e si potrebbe arrivare sino allo scioglimento dell’amministrazione comunale ed al commissariamento. Il che significherebbe la fine anticipata della seconda legislatura Mismetti.
Quella dei ‘dissidenti’ è una vera e propria piaga per il sindaco, ogni tanto c’è qualche esponente di maggioranza che minaccia di far cadere tutto in vista dell’approvazione del bilancio, anche se – per dirla tutta – ogni volta il primo cittadino è riuscito a far quadrare il cerchio. In politica tutto è possibile si sa, ma il tempo stringe: meno di due settimane.
Ora la patata bollente passa a Mismetti e al Pd: tra ipotesi di rimpasto di giunta, con almeno due assessori nel mirino e regolamento di conti interno ai piddini.
Il regolamento di conti in politica permetterà anche che tornino i conti di bilancio, altrimenti tutti a casa.
A meno che non sia lo stesso primo cittadino a minacciare di staccare la spina…