Città di Castello

‘La Fornace’, nuova destinazione prevede 85 alloggi sociali | Locchi “Progetto sarà presentato il 6 luglio”

L’acquisto del complesso immobiliare denominato ‘La Fornace’ è stato perfezionato e il progetto di riconversione dell’area in chiave ‘social housing’, abitazioni e servizi, di iniziativa pubblica e privata, con le garanzie di Casse depositi e prestiti, sarà presentato ufficialmente alle associazioni sociali il prossimo 6 luglio (solo successivamente verrà anche presentato alla cittadinanza)

Lo ha detto questa mattina il sindaco di Umbertide Marco Locchi nell’audizione della Commissione d’inchiesta sulla criminalità organizzata, presieduta da Giacomo Leonelli, convocata per approfondire e verificare la veridicità di alcune notizie di stampa su presunte infiltrazioni criminali nelle vicende che riguardano il quartiere in questione.

L’edificio è stato messo in sicurezza – ha detto il sindaco – dopo che il blocco dei lavori, a causa di una vicenda giudiziaria, aveva provocato uno stato di abbandono che ne aveva favorito l’utilizzo abusivo da parte di senzatetto e saccheggi di sanitari e caldaie. Adesso tutte le porte degli appartamenti sono state chiuse e l’area è stata recintata“.

La nuova destinazione prevede 85 alloggi sociali, comprendendo un 73% della superficie per le abitazioni e la restante parte per uffici commerciali e servizi. Gli appartamenti saranno venduti o affittati a determinate fasce di popolazione, secondo regole diverse da quelle del libero mercato

I consiglieri regionali hanno chiesto al sindaco alcuni chiarimenti: Liberati (M5S) ha voluto sapere “se sono previste varianti urbanistiche, qual’è il cronoprogramma dei lavori e se negli alloggi potranno essere anche migranti o rifugiati”; Guasticchi (Pd) ha domandato se esiste la possibilità di portare all’interno della struttura la sede dei Carabinieri mentre De Vincenzi (Rp) ha chiesto lumi sui destinatari degli alloggi e sulle metrature, per sapere se consentiranno anche a famiglie numerose di trovare una casa grazie al social housing; infine Ricci ha definito il progetto “qualificante e in linea con la migliore programmazione degli spazi urbani”.

Il sindaco Locchi ha risposto che “le sole variazioni possibili riguarderanno la possibilità di modificare l’ampiezza degli appartamenti, per ora tutti di dimensioni grandi e medie, mentre i destinatari saranno le cosiddette fasce ‘grigie’, con reddito non abbastanza basso per accedere alle case popolari ma nemmeno sufficiente a optare per il libero mercato. Per il resto, il complesso ospiterà uffici per i servizi alla persona, la cura del tempo libero e le attività commerciali. L’azienda che eseguirà i lavori ha chiesto un anno di tempo per la risistemazione dei danni subiti dagli edifici”.