CAMPELLO SUL CLITUNNO – È giusto definire (ancora) il cancro “il male incurabile”? Secondo Maurizio Scaltriti, la risposta è tutta nel fattore tempo ed è un secco “no”. L’appuntamento per sentire domande e risposte intorno a questo tema di straordinaria attualità è il prato di San Cipriano a Campello sul Clitunno, la sera (ore 21.30) di venerdì 25 luglio. L’appuntamento è promosso dalla Fondazione Giulio Loreti e dall’Associazione Pro Campello, con il patrocinio del Comune di Campello sul Clitunno. Dialoga con l’autore Giuseppe Servillo, Docente di Patologia Generale presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia.
Maurizio Scaltriti, protagonista della serata e autore del libro, sottolinea: “Non se, ma quando è uno slogan che spesso riaffiorava in modo spontaneo e istintivo nei miei post. Mi sono reso conto di questo quando Fabio Fazio nella sua trasmissione Che Tempo Che Fa lo ha ripetuto più volte citando i miei thread. L’ottimismo di questa frase non è campato per aria ma basato su dati ed esperienza. Ed è il messaggio che spero passi al lettore che sente il bisogno di saperne di più. Non si tratta, quindi, di ‘se’ un giorno riusciremo a curare il cancro, si tratta di ‘quando’. Nessun miracolo, nessuna ricetta segreta, ma studio, ricerca e duro, durissimo lavoro. Le cose sono impossibili fino al momento prima di compierle”.
Il Professor Maurizio Scaltriti, dei pionieri della medicina traslazionale, ricercatore di fama internazionale, ci accompagna in un viaggio alle radici della malattia più temuta: tra prevenzione e cure sempre più personalizzate, perché vinceremo la battaglia contro questa malattia. Il professor Scaltriti, luminare della medicina, ci guida in un viaggio informativo ed emozionale nel mondo del cancro, offrendo una prospettiva diversa su questa complessa malattia. Attraverso le pagine del suo libro illustra le più recenti scoperte nel campo della terapia oncologica e dei farmaci innovativi, mostrando come la scienza stia trasformando il modo in cui affrontiamo il cancro. L’autore parte però da un dato impressionante: oggi, un bambino ha una probabilità su due di sviluppare un tumore se è maschio, e una su tre se è femmina. Non è un’affermazione fatta per allarmare, ma per invitare a una riflessione più profonda: la malattia va normalizzata, eliminando lo stigma che la circonda e mostrando come oggi il cancro possa essere spesso curato con successo. Sebbene non esista ancora una cura universale, il libro offre un messaggio di speranza: il futuro riserva strumenti sempre più efficaci per gestire e combattere ogni tipo di tumore. “Non se, ma quando” è un vademecum indispensabile per pazienti, familiari e chiunque voglia approfondire questo tema delicato. Un libro che ricorda che la ricerca scientifica è in continua evoluzione e che il futuro della lotta contro il cancro è più luminoso che mai.
Maurizio Scaltriti ha iniziato la sua carriera con un dottorato in Biologia Molecolare per poi muovere i suoi passi professionali prima all’ospedale Vall d’Hebron a Barcellona, già avanguardia nelle terapie oncologiche sperimentali, passando per il Mass General Hospital di Boston (Harvard Medical School), per poi essere chiamato al rinomato Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, dove ha ricoperto la carica di Professore Associato e Direttore Associato della Medicina Traslazionale. Dall’ottobre 2020 guida il Dipartimento di Medicina Traslazionale della Ricerca e Sviluppo Oncologica di AstraZeneca. Ha pubblicato oltre 150 articoli su riviste internazionali e vanta oltre 25.000 citazioni dei suoi lavori.
Luogo: Area Verde San Cipriano, Campello sul Clitunno (PG)