Nel giorno dell’assemblea congressuale in Anas e dell’ennesimo incidente che ha bloccato il Raccordo Perugia – Bettolle, la Fit (il sindacato dei lavoratori del trasporto della Cisl) si esprime a favore del Nodo di Perugia tra Collestrada e Madonna del Piano. Un progetto che presuppone anche il potenziamento dello svincolo di Ponte San Giovanni, finalizzato a ridurre il traffico e i quotidiani ingorghi in direzione Perugia.
“Siamo certi che ci vorrà del tempo per varare il progetto definitivo, ma questo si rende necessario per le arterie viarie del perugino, che rappresentano un naturale sbocco verso il nord del Paese: basti pensare al numero giornaliero di autoarticolati che attraversano l’Umbria. Il traffico, così, si ridurrà del 50 per cento, secondo le stime che Anas ha consegnato alla Regione e al Mit lo scorso giugno” è il commento del segretario generale regionale della Fit Cisl Umbria, Gianluca Giorgi (nella foto sotto), e della coordinatrice regionale Anas, Sara Claudiani (nella foto in alto a sinistra). I due rappresentanti dei lavoratori della federazione dei trasporti in casa Cisl, nel sottolineare l’importanza del progetto, rimarcano la priorità del rispetto ambientale. “Il tutto – sottolineano – deve essere realizzato con il minor impatto ambientale possibile, soprattutto quando si andrà a toccare il capitolo degli espropri e i vari vincoli che si presenteranno”.
La Fit Cisl Umbria sottolinea come Anas – oggi (27 ottobre 2021) l’assemblea congressuale in azienda in vista del congresso dei lavoratori dei trasporti inscritti in Cisl che si terrà ad anno nuovo – sia una realtà importante per l’intero Paese e per l’Umbria. “Ciò si evince – affermano – anche nell’attuale riqualificazione dell’intera superstrada E45”.
Giorgi e Claudiani concludono con una valutazione di prospettiva, entrando nel merito della fase operativa: “E’ cosa certa che, dopo avere effettuato l’opera nella gestione, bisognerà contemplare un numero maggiore di cantonieri Anas, la cui implementazione andrebbe considerata per tutto il territorio umbro, vista la richiesta di monitoraggi e manutenzioni quotidiane di strade regionali e provinciali, che si sono sommate ai chilometri di strada che Anas Umbria aveva già in gestione”.