Da venti anni hanno eletto Città di Castello a sede dell’annuale riunione: sono cento tra i più importanti filosofi di Aristotele, che riuniti nel Collegium Phenomenologicum sono tornati per celebrare la ricorrenza del loro sodalizio e rinnovare l’appuntamento che dal 1999 li porta nel mese di luglio, per tre settimane, in Umbria per approfondire temi di filosofia antica e di filosofia continentale.
Ospiti del Circolo degli Illuminati, per le lezioni, nel corso di una conviviale con i loro referenti tifernati, i filosofi del Collegium, attraverso il portavoce Sean Kirkland della De Paul University, hanno ribadito il loro “rapporto con Città di Castello” e ringraziato per “l’atmosfera della città”.
Il Collegium è un organismo internazionale prestigioso: fondato da professori come John Sallis ha avuto come protagonisti Jaques Derrida, Hans Georg Gadamer, Emmanuel Levinas, Carlo Sini. Il tema dell’edizione 2018 riguardava l’opera di Aristotele, in particolare gli scritti sull’anima, sulla fisica e sull’etica. I corsi sono stati tenuti da Will McNeill (DePaul University), Alejandro Vigo (Università di Navarra) e ClaudiaBaracchi (Università degli Studi di Milano-Bicocca).
Tredici i Paesi rappresentati che giungono in Umbria dall’Europa (Italia, Finlandia, Germania e Spagna), dall’America (Stati Uniti, Cile, Messico) e dall’Asia. “Lo stile del Collegium – spiega Sean Kirkland – incentiva la discussione, lo scambio ed il dialogo tra giovani ricercatori e dottorandi, anche attraverso la vita in comune, grazie ai momenti di convivialtà e alla condivisione degli spazi e dello stile di vita. Questo contribuisce a creare un’atmosfera che si ispira alle comunità filosofiche dell’antica Grecia, in cui la filosofia è nata e si è sviluppata principalmente come modo di vivere”.
“La particolare philia che viene ad istituirsi illumina Città di Castello, rendendola un luogo speciale in cui tutti desiderano tornare” hanno dichiarato gli organizzatori e di tale lusinghiero giudizio prende atto l’assessore alle Politiche educative Rossella Cestini nel salutare la delegazione ospite, che nel fine settimana concluderà il simposio e ribadire come “Città di Castello abbia una lunga tradizione di accoglienza sul fronte culturale e formativo con agenzie come il Centro studi Villa Montesca Alice Hallgarten Franchetti che lavorano con numerosi paesi dell’UE e del mondo. La scelta della nostra città conferma inoltre la vocazione internazionale data dai musei di Burri e dalle forti impronte rinascimentali dell’assetto urbano. Sono un elemento ormai riconoscibile non solo in Italia ma anche all’estero. Salutiamo gli studiosi, nella speranza di rivederli ancora l’anno prossimo”.