Sono partiti alle 3 e mezzo dall’Inghilterra i familiari di Meredith, la studentessa inglese uccisa la notte dell’1 novembre del 2007, per giungere a Perugia in tempo per la sentenza di secondo grado contro Amanda Knox e Raffaele Sollecito, che verrà letta fra poche ore (il Tribunale ha annunciato non prima delle 20). Anche loro hanno voluto rispondere alle domande dei giornalisti, rompendo il silenzio che era calato proprio su Meredith, in un processo mediatico che ha visto puntati i riflettori sui due imputati, ma soprattutto su di lei, la “Venere in pelliccia” Amanda. La madre di Mez, Arline, la sorella Stephanie e il fratello Lyle hanno così tenuto una conferenza stampa presso l’Hotel Sangallo di Perugia. Non biasimano quanto hanno fatto i genitori della Knox per salvare la loro figlia, anche per l’esposizione giornalistica alla quale si sono sottoposti. “Siamo qui oggi per far capire quanto per noi sia importante, perché la storia di Meredith non va dimenticata”. Anche loro si dicono alla ricerca della verità, l’unico modo per riuscire a comprendere cosa sia realmente successo quella maledetta notte di quattro anni fa. “Meredith era una persona solare, vivace e contenta di essere a Perugia. Con Amanda non erano molto amiche: Meredith era giunta da poco in Italia, non seguivano dei corsi insieme”. La madre della studentessa inglese si è avvicinata per un attimo al desiderio di Amanda: “vogliamo solo giustizia. Ci aspettiamo che venga confermata la sentenza di primo grado. Ho fiducia nella giustizia italiana, e continueremo a crederci anche in caso di assoluzione dei due imputati”. Per la famiglia non contano solo le prove del Dna presente sul gancetto del reggiseno della vittima, o il coltello ritenuto l’arma del delitto. Ci sono tante altre prove indiziarie, dagli alibi poco consistenti dei due imputati, alle tracce di sangue presenti in maniera copiosa nella casa di Via della Pergola. E ancora le analisi effettuate con il luminol, o i comportamenti strani di Amanda e Raffaele nei giorni successivi al delitto. Alla domanda se sarebbero capaci di dimenticare quanto accaduto, la famiglia risponde con grande dignità e sicurezza: “sarà difficile dimenticare tanta sofferenza, come la brutalità con la quale ci è stata strappata Meredith”. Ecco di seguito il video con le dichiarazioni dell'avvocato Maresca, difensore dei Maresca: clicca qui
A breve il video con la conferenza stampa dei familiari di Meredith.
(Ale.Chi.)
Foto di Stefano Dottori