Spoleto

La ‘Divina Commedia’ in dialetto spoletino per riflettere sul bullismo

Il Teatro Nuovo, domenica scorsa (31 aprile), è stato palcoscenico della rivisitazione, in chiave moderna, della Divina Commedia di Dante Alighieri, che ha avuto come filo conduttore il viaggio negli Inferi del sommo poeta, accompagnato questa volta da un viaggiatore d’eccezione, un bullo come tanti, che purtroppo violentano e contaminano la nostra società.

Lo spettacolo, che ha visto la partecipazione di numerosi alunni dell’Istituto Comprensivo Spoleto 2, è stato curato dal laboratorio “La Fabbrica dei sogni”, nell’ambito del progetto “Chi non è bullo alzi la mano!” promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Spoleto, per sensibilizzare la comunità sulle tematiche del bullismo e del cyber-bullismo, purtroppo fenomeni sempre più diffusi.

La scanzonata rilettura del poema di Dante, in chiave ironico-giocosa, è nata con la finalità di avvicinare le giovani generazioni al capolavoro massimo della letteratura italiana, facendo loro apprezzare l’aspetto più spontaneo e umano dell’opera, grazie anche all’utilizzo di un linguaggio fresco, vivace e variopinto: il vernacolo spoletino. In un teatro gremito di persone, il dirigente scolastico Mario Lucidi, ha ringraziato tutti i presenti, le insegnanti-registe e autrici dell’opera, Adele Sammarco e Flavia Tizi, e le Scuole secondarie di secondo grado Ipsia, settore moda, e Liceo Artistico Leonardi, per la realizzazione rispettivamente dei costumi e della scenografia e iconografia che ha fatto da sfondo allo spettacolo.

Gli attori in erba sono sembrati dei professionisti della scena e il risultato della loro prestazione è stato uno spettacolo piacevole, organico, senza tempi morti, con una sequenzialità ben costruita e articolata. “Lu divino inferno de Dante” trasferito ai giorni nostri, è stata una commedia divertente, molto ben riuscita, grazie anche all’alternanza tra la declamazione di versi del Sommo Poeta, le battute spiritose legate alla realtà di oggi, e le riflessioni del bullo, che alla fine riesce a redimersi, capire le motivazioni delle sue azioni e ritornare alla realtà con rinnovati propositi. Il viaggio negli Inferi ha permesso ai ragazzi non solo di conoscere, vivere e apprezzare la Divina Commedia, ma ancor di più, ha permesso loro di interagire, superare i propri limiti, le proprie paure e di consolidare i loro rapporti. Lo spettacolo è nato e ha tratto linfa dal lavoro collettivo, dove attori, cantanti e musicisti hanno creato sul palcoscenico, un’interpretazione nuova dei quadri dell’Inferno dantesco.

Le insegnanti, coadiuvate dalla preziosa collaborazione della docente Alessandra Natalini e dall’Orchestra dell’Istituto Comprensivo Spoleto 2, magistralmente diretta dal maestro Emanuele Giunta, con Marika Di Cesare, Alessandro Bistarelli e Andrea Bartoccioli, sono riuscite a gestire il folto gruppo di studenti, riuscendo, prove su prove, a concludere, anche quest’anno, l’attività del laboratorio “La Fabbrica dei sogni”. La serata è terminata tra gli applausi fragorosi degli spettatori.