LA DISCUSSA CHIESA DI SAN GIACOMO PROGETTATA DA FUCSAS: ECCO COSA NE PENSANO I FOLIGNATI - Tuttoggi.info

LA DISCUSSA CHIESA DI SAN GIACOMO PROGETTATA DA FUCSAS: ECCO COSA NE PENSANO I FOLIGNATI

Redazione

LA DISCUSSA CHIESA DI SAN GIACOMO PROGETTATA DA FUCSAS: ECCO COSA NE PENSANO I FOLIGNATI

Ven, 05/12/2008 - 12:00

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Pareri contrastanti a Foligno per la nuova chiesa di San Giacomo, progettata dal famoso architetto Massimiliano Fucsas. La modernità della struttura non piace a molti, mentre parole positive erano state espresse qualche settimana fa dal vescovo Sigismondi.

Per quanto riguarda la struttura, la nuova chiesa di San Giacomo è costituita da due parallelepipedi inseriti l'uno nell'altro, slanciati verso l'alto, ed è sospesa di un metro rispetto al terreno ponendo l'attenzione sul senso di verticalità. Questo effetto è funzionale alla volontà di identificare la Chiesa come elemento di avvicinamento tra i fedeli e Dio. Una serie di fasci di luce attraversano e legano tra loro i due elementi e le intersezioni prodotte, creando una serie di aperture che portano la luce all'interno dell'aula, identificano anche la struttura portante dell'edificio. I fasci di luce sono indirizzati verso gli elementi principali dell'aula: l'Altare, l'Ambone, la Sede di chi presidente e il Fonte battesimale. Si vengono così a creare dei giochi di luce di grande effetto e suggestione. Lo spazio interno è realizzato al fine di garantire una centralità dell'Altare mentre la Fonte Battesimale e l'ambone vengono collocati in posizione asimmetrica rispetto a quest'ultimo. L'idea portante è stata quella di sottolineare il ruolo attivo dell'Assemblea celebrante.Il primo volume, quello esterno, è di cemento armato trattato a cera, mentre il secondo è di cemento cellulare attraversato da raggi di luce provenienti da punti diversi.Le navate laterali sono attraversate verticalmente da una struttura che sostiene lo spazio interno e da raggi di luce che nella poetica dell'edificio divengono catene. Pertanto la luce si materializza sia strutturalmente che poeticamente.L'esterno dell'edificio, come un monolite, si contrappone ad un interno più leggero, disegnato dalla luce.Tra la luce naturale e la luce artificiale vi è una interferenza creata dall'artista Maurizio Nannucci, nella quale sottili luci al neon scrivono frasi della Bibbia.L'ingresso alla chiesa è una passerella, un ponte, così da evitare l'inserimento di una gradinata e sottolineare il ruolo del sagrato. E' un taglio orizzontale su un lato del parallelepipedo esterno, una simbolica fessura, un contatto con l'interno.

Questa è la descrizione dell'edificio e in parte il significato simbolico, che attraverso la materialità della struttura ha voluto infondere l'architetto ideatore. Ma cosa ne pensa la gente del posto?

Innanzitutto due opinioni d'eccezione, una quella di Gualtiero Sigismondi, il vescovo che si è insediato da poco a Foligno e ha avuto la possibilità di visitarla all'interno e capire la bellezza dei giochi di luce che Fucsas ha voluto creare. Assolutamente meno positivo il parere di Vittorio Sgarbi che, in occasione di una sua visita in Umbria, non ha perso tempo nel definirla “un cubo, che neanche l'artista è riuscito a capire”.

Tuttoggi.info ha voluto chiedere anche il parere dei cittadini che frequentano la zona.

B.L. del negozio di parrucchiera ‘Loredana' (nelle vicinanze della chiesa in questione) dice: “a me non piace, più che una chiesa sembra un casermone, e poi, chi sa quanto è costata. La struttura è troppo moderna, non so neanche a chi possa piacere, è talmente fuori contesto…”.

“Da fuori la chiesa è inaccettabile, – commenta Daniela Torretti del negozio 'Informatica 2001' – certo poi andrebbe vista anche dentro, magari ha degli effetti di luce di un certo tipo, gli arredi di gusto, quindi non posso giudicare pienamente”.

“L'impatto è forte – evidenzia Monica Benedetti del negozio ‘Regina di Fiori' – a me non piace, ovunque ti giri si vede il cubo di cemento. Non si capisce proprio da dove nasca l'idea, il progetto. E poi non si sa quanti soldi hanno speso per realizzarla, magari si poteva fare qulcosa di diverso. Se proprio serviva – conclude – potevano fare qualcosa di più armonico con l'ambiente. Non riesco a capirla”.

Fabio Filippucci, un infermiere professionista di 29 anni, sottolinea: “passo da queste parti praticamente ogni giorno per recarmi sul posto di lavoro, e più guardo quella chiesa e meno mi piace. E' una struttura fredda, profondamente geometrica, ma poco armonica. E' poco accogliente (almeno a vederla da fuori) e si direbbe di tutto, meno che si tratti di un luogo sacro”.

“A me sembra che abbiano puntato molto sul prestigio dell'architetto, ma che poi si siano completamente dimenticati della forma, dell'armonia” esordisce Roberto Desideri, un portavalori di 31 anni. “Insomma – aggiunge – io credo che sia importante anche il risultato e quello che la gente vede e le sensazioni che trasmette. Avere un edificio ideato da un architetto di grande fama e sempre motivo di orgoglio – conclude – per una città, ma si poteva pensare di più all'estetica e al gusto della gente”.

Visione leggermente diversa è quella di Gabriele Falchetti, laureato in geologia: “a me non piace, devo essere sincero, e credo che per una città profondamente storica come Foligno, una chiesa con questo stile ultramoderno si poteva anche evitare. E' anche vero però che è una zona di prima periferia, in cui nel raggio di pochi metri, sorgono edifici sostanzialmente moderni: il palazzetto dello sport e il nuovo ospedale. Vedere la chiesa di San Giacomo inserita in questo triangolo edilizio, la rende più accettabile, più comprensibile”.

Queste alcune opinioni della gente, ma probabilmente è necessario aspettare l'inaugurazione per poter osservare bene la nuova chiesa anche all'interno e poter così esprimere un'opinione più completa.

(Valentina Ballarani)

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