“Ci avevo creduto!! Avevo creduto alla buona fede della Dott.ssa Rosignoli, direttore generale della ASL 3, quando nel suo intervento in Consiglio comunale il 27 marzo aveva affermato “..non è mandato di questa direzione decidere se c'è il DEA o meno, questo è l'ospedale che ho trovato e questo intendo mantenere in queste condizioni”. Suo compito, aveva specificato la Dottoressa, era la rivalutazione strutturale del presidio di Spoleto, migliorando e potenziando i servizi, come l'area medica e cardiologia, e istituendone dei nuovi come la chirurgia urologica ecc. Tutto questo nell'ottica di una vera integrazione tra i due nosocomi, che non doveva tradursi in un depotenziamento dell'ospedale spoletino. Dalla enunciazione teoriche ai fatti, la realtà è ben diversa. Basta pensare ai tempi di attesa che ancora occorrono per alcune indagini diagnostiche. Oltre ai “tradizionali” 8/9 mesi per la mammografia, ci vogliono più di 5 mesi per la TAC e, in genere, i tempi sono troppo lunghi per tutte le indagini radiologiche. Di certo molto superiori a quelli degli altri Presidi, cosicché i pazienti, di frequente, vengono dirottati verso altre strutture. Questa prassi viene seguita anche per le degenze che, troppo spesso,vengono dirottate verso Foligno. Adesso giunge l'ultima voce allarmante: il trasferimento sempre a Foligno dell'U.T.I.C. Dopo lo scippo di Otorinolaringoiatria, Urologia, Neurologia, Pneumatologia e del Centro trasfusionale stiamo per assistere ad una nuova spoliazione? Ma la dott.ssa Rosignoli non aveva promesso il potenziamento di questa struttura che rappresenta, per la professionalità, la gentilezza, la disponibilità di tutto il personale medico e paramedico, un fiore all'occhiello del San Matteo? Un eventuale trasferimento dell'U.T.I.C. a che cosa tende? Nel documento di integrazione al PAL del maggio 2006, si ipotizzava la possibilità di accorpare le unità aziendali di urgenza chirurgica e traumatologica nelle ore notturne e nei festivi in un unico presidio, non certo Spoleto, stando alla logica dei numeri; si ipotizzava anche di attivare una Unità di Terapia Intensiva Multidisciplinare Cardiorianimatoria, afferente al DEA, attraverso l'integrazione della Rianimazione e dell'UTIC. Se questo progetto sarà realizzato è facile capire a cosa tende il trasferimento dell'UTIC a Foligno. Nel citato Decreto di integrazione al PAL, si proponeva anche di istituire un presidio ospedaliero Unico aziendale articolato nelle due sedi ospedaliere dell'emergenza Foliogno-Spoleto. Sappiamo tutti che la presenza di due DEA nella stessa ASL, a maggior ragione in un unico presidio ospedaliero, sono una anomalia. Potrà essere confermata nel prossimo Piano sanitario regionale? E' questo il problema. E' pertanto necessario che tutte le forze politiche, le associazioni, la città tutta vigilino e facciano sentire la loro voce”