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“LA DAMA E IL COMPASSO”. ALLA SALA DELLA VACCARA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ALESSANDRA ODDI BAGLIONI

Mercoledì 29 giugno, presso la Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori verrà presentata la nuova prova letteraria di Alessandra Oddi Baglioni, La dama e il Compasso (Gangemi Editore).

Alla presentazione, inserita nelle Celebrazioni per il XX Giugno, saranno inoltre presenti Andrea Cernicchi, Assessore alla Cultura e alle Politiche Sociali del Comune di Perugia, Giuseppe Severini, Magistrato, Maria Rita Cucchia, Presidente dell’Aidda Umbria e Sergio Rizzo, Giornalista del Corriere della Sera.
La teoria sviluppata nel romanzo è che lo scopo originario dei padri fondatori della nazione Italia fosse la creazione di un Paese confederato, che mantenesse inalterate le singole individualità presenti sul territorio evitando la prevaricazione delle une sulle altre. Per realizzare questa idea, ispirata dalle utopie mazziniane e dagli ideali massonici, era necessario creare un grande stato cuscinetto nel Centro Italia.

I protagonisti, una contessa perugina e un mazziniano italo inglese, uniti da una grande storia d’amore fra Londra, Roma e Perugia, lottano per realizzare questi ideali affrontando sanguinosi conflitti e gruppi di congiurati .

Scrive Sergio Rizzo nella controcopertina: “Poteva essere un’Italia diversa da quella che per 85 anni ha portato sulla sua bandiera lo stemma dei Savoia? Se le idee federaliste di Carlo Cattaneo avessero conquistato davvero i movimenti patriottici. Se Pio IX non avesse fatto soffocare nel sangue la Repubblica romana di Mazzini e Garibaldi. Se il Regno dei Due mari non fosse rimasto un’utopia. Se il Granduca di Toscana non fosse stato un fantoccio nelle mani degli austriaci. Se, se, se… In fondo anche la struggente storia d’amore fra la marchesa Camilla e il mazziniano Francis altro non è che una metafora del nostro Risorgimento. L’amore per un Paese sempre difficile da amare, e dopo tutto diverso da come l’avremmo voluto”.

“L’Italia Confederale: un'occasione perduta, sembra sostenere l’autrice, la cui raffinata capacità di lettura storica si rivela anche nell’aver saputo evidenziare un aspetto non proprio marginale della storia di quegli anni come le connessioni tra la politica e la cultura americana e quella risorgimentale dall’amplificazione che la stampa Usa dette ai fatti di Perugia agli aiuti che vennero dalla massoneria americana ai liberi fratelli “italiani” .

Un piccolo Cammeo è anche dedicato al Grand Tour con una deliziosa descrizione del gruppo del “curioso gineceo”, come le definì Henry James, di scultrici e scrittrici americane che vivevano a Roma nella seconda metà dell’ottocento.