Venerdì 13 settembre alle 17.30 la Croce dipinta di san Pietro in Pettine, tornerà per poche ore – dopo circa centocinquanta anni – nella chiesa di provenienza, per iniziativa del Comune di Trevi e della tenuta San Pietro in Pettine, cui si deve la disponibilità e collaborazione.
Cerimonia di alto livello La croce, esposta pochi anni fa a Roma alla mostra 'Dipinti romani tra Giotto e Cavallini' curata da Tommaso Strinati e Angelo Tartuferi, datata alla fine del XIII secolo, prima di tornare nella sede della Pinacoteca di Trevi, sarà presentata al pubblico da Alessandro Del Priori e da Margherita Romano, alla presenza dell’assessore alla cultura della Regione dell’Umbria, Fabrizio Bracco, del Soprintendente Fabio De Chirico, di Monsingor Oreste Baraffa, priore di Trevi e del sindaco Bernardino Sperandio.
Occasione per il territorio L’iniziativa è stata promossa dell’assessorato alla cultura del Comune di Trevi, per rilanciare il rapporto esistente fra le opere d’arte conservate nella pinacoteca comunale e il territorio, in ricordo del periodo post unitario, ove queste opere furono prelevate per formare le raccolte museali simbolo dell’identità culturale della nazione che stava nascendo. Iniziativa tesa anche a valorizzare luoghi del territorio che ancora conservano il fascino e la memoria di un paesaggio caratterizzato dalla presenza dell’azione umana in stretto rapporto con i principi del rispetto dell’ambiente.
Opera di enorme valore L’opera, attribuita prima al Margaritone e fino ad oggi al Maestro della Cattura, era collocata nella parete destra del presbiterio della chiesa di san Pietro in Pettine. In seguito all’indemaniazione dei beni ecclesiastici entrò a far parte circa il 1870 della collezione museale del Comune di Trevi. Oggi, dopo un accurato restauro eseguito dalla Coobec e finanziato dalla Regione dell’Umbria, Alessandro Del Priori proporrà agli intervenuti una nuova attribuzione e Margherita Romano illustrerà le novità emerse nel corso del restauro.
In programma altri eventi E’ la prima delle manifestazioni che il Comune di Trevi organizzerà nei prossimi anni per far crescere nei giovani e cittadini il senso dell’appartenenza alla comunità attraverso una nuova identità collettiva che si riconosca anche nei valori del passato.