"La crisi secondo gli operai": dibattito sul lavoro svolto dalla facoltà di Scienze Politiche con la pres. Marini - Tuttoggi.info

“La crisi secondo gli operai”: dibattito sul lavoro svolto dalla facoltà di Scienze Politiche con la pres. Marini

Redazione

“La crisi secondo gli operai”: dibattito sul lavoro svolto dalla facoltà di Scienze Politiche con la pres. Marini

Mer, 14/03/2012 - 15:37

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Francesco Napoletti

Si è tenuta presso la facoltà di Scienze Politiche di Terni una conferenza, a cui hanno preso parte diverse personalità del mondo del lavoro, dell’università e la stessa pres. della Regione, in occasione della pubblicazione dei risultati ottenuti dalla ricerca condotta dagli studenti della facoltà.
La prof.ssa Cristofori, con l’aiuto dei dott.ri Bernardini, Rinaldi, Trivelli, del prof. Casagrande e degli studenti della facoltà di Scienze Politiche di Terni, ha avviato lo scorso dicembre una ricerca empirica, consistente in un questionario sottoposto agli operai di sei aziende medio-grandi ternane, sulla percezione della crisi da parte degli stessi. L’occasione ha dato modo di analizzare l’influenza della crisi economica, ormai triennale, sui lavoratori ThyssenKrupp, Faurecia, Tubificio di Terni, Società delle Fucine, Ilserv ed Elte, ma anche su molte questioni correlate alla tematica del lavoro.
“Dalla ricerca è emerso come gli operai siano in gran parte consapevoli delle cause della situazione attuale. Tuttavia – ha spiegato la prof.ssa Cristofori – vi è una differenza tra le cause percepite a livello europeo e quelle a livello nazionale: se da un punto di vista globale si tende a incolpare le banche e la finanza, relativamente al territorio italiano e umbro gli operai accusano principalmente la politica e l’amministrazione”. Per quanto riguarda le prospettive per il futuro, la professoressa ha parlato di “ottimismo della ragione”, poiché coloro che hanno espresso fiducia negli sviluppi futuri erano condizionati principalmente da un sentimento di speranza.
Dai dati raccolti emerge una larga partecipazione a scioperi e manifestazioni anche di natura non strettamente connessa al lavoro degli intervistati. Questo dato, assieme al fatto che vengono meno, sempre sulla base della ricerca, i conflitti generazionali tra giovani e anziani all’interno delle industrie, può far sperare in una sorta di complicità, di “solidarietà necessaria e senso di comunità” di per sé espressa da buona parte degli intervistati.
La presidente Marini, nel suo intervento, ha approfondito il capitolo politico-amministrativo: “Terni tende a dare una lettura di sé molto critica, ma da un punto di vista più vasto, come quello della Regione, questa città ha molte più potenzialità di altri territori umbri”. In merito alle opinioni raccolte dal questionario la presidente ha commentato: “Non sorprende il sentimento di rabbia nei confronti della politica nazionale e locale, soprattuto in questi 20 anni in cui l’economia reale è stata sempre più soppiantata da un’economia finanziaria che ha sempre più ridotto la necessità di lavoro e ricerca. Oltre a chiederci come sia stato possibile ciò, dovremmo domandarci se, messa da parte la rabbia, ci sia bisogno di più politica o di meno presenza della stessa”. Secondo la presidente Marini la debolezza della governance europea e le sue risultanti sono una risposta eloquente: “Essendo il lavoro al centro dell’agenda delle priorità, devono essere le istituzioni a operare con forza politiche di sviluppo da affiancare a quelle di rigore, che da sole sarebbero devastanti”.
Alla discussione hanno preso parte anche l’amministratore delegato della Società delle Fucine Calderini, che ha contribuito con il punto di vista di un dirigente, la prof.ssa Mucchi Faina, docente di psicologia sociale presso lo stesso polo didattico e il Segr. Gen. FIM Celestino Tasso, che ha approfondito il discorso sul rapporto tra operai e sindacati.
Quella di oggi è stata una duplice occasione, che da una parte ha messo a disposizione della società un apporto scientifico alla conoscenza della stessa, e dall’altra ha messo in mostra il grande potenziale dell’università ternana, con l’esempio virtuoso del polo didattico di Scienze Politiche, che nonostante gli ostacoli è riuscita a mettere in atto un’importante iniziativa con risorse pressoché nulle.

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